«Mentirei se dicessi di non aver mai gioito dell’infelicità di mia madre.»
Tara è sempre stata una ribelle, contro tutto e tutti. Costretta a un matrimonio di convenienza, è scappata di casa, si è presa diversi amanti, ha vissuto a lungo insieme con un guru e si è persino ridotta a fare la mendicante. In tutto ciò, sua figlia Antara, per lei, è sempre stata un peso, una valigia da portarsi appresso e poco più. Però il tempo della ribellione di Tara adesso è finito; ha quasi sessant’anni e l’Alzheimer la sta consumando, a poco a poco ma inesorabilmente: lascia il fornello acceso per tutta la notte, dimentica le incombenze quotidiane, si ostina a telefonare ad amici morti da tempo. E non ricorda più i piccoli e grandi gesti crudeli nei confronti della figlia, che sono invece marchiati a fuoco nella memoria di Antara. Eppure, nonostante tutto, Antara si sente in dovere di occuparsi di quella madre che non si è mai presa cura di lei. E così, mentre la convivenza forzata la induce a ripercorrere le pagine più dolorose del suo passato, cerca di sbrogliare la matassa di tradimenti, riconciliazioni e rotture, e di sciogliere una volta per tutte il nodo di quel legame che ha forgiato il suo cammino, ma che adesso rischia di soffocarla.
Con una prosa lucida e affilata come la lama di un rasoio, Avni Doshi scava tra le pieghe di quel rapporto unico che lega una madre e una figlia, mettendone in luce la complessità e le contraddizioni, ma anche tutta la forza e l’amore che lo contraddistingue.
«Avni Doshi non è soltanto un’autrice piena di talento. È un’artista. Le sue frasi sono taglienti come bisturi e altrettanto precise e devastanti. Non c’è una parola di troppo, in questo romanzo. C’è una voce semplice, sincera e brutale, una voce così originale che non ci si stanca di ascoltarla.»
Avni Doshi è nata in New Jersey e ha studiato storia dell’arte al Barnard College di New York e alla University College London, prima di trasferirsi a Dubai. Il suo romanzo d’esordio, Zucchero bruciato, si è subito imposto all’attenzione di pubblico e critica, vincendo numerosi premi ed entrando tra i finalisti del Booker Prize. Attualmente è in corso di traduzione in 28 Paesi.
The New York Times
«Un romanzo eccezionale… Un autentico trionfo letterario. »
The Observer
«Un romanzo di straordinaria profondità, coraggioso ed elegante.»
The Washington Post
«Un esordio sincero, coinvolgente ed elettrizzante.»
The Guardian
«Esplora il tormentato rapporto tra una madre che ha trascurato la figlia e che ora invece ha bisogno di lei. »
Paolo Lepri, Corriere della Sera
«Per Avni Doshi la verità è complessità: i sentimenti profondi non sono mai a tinta unita, e si nutrono di opposti.»
Michele Farina, Sette – Corriere della Sera