Iris di marzo

Una nuova indagine per Giorgia Cantini
L’investigatrice privata Giorgia Cantini viene ingaggiata da Teresa Palazzo, una madre quarantenne, per sorvegliare il figlio Libero, un adolescente che è entrato a far parte di una baby gang di quartiere.

Libero ama la musica rap e hip hop e frequenta, con scarsi risultati, un istituto tecnico industriale; non sa immaginare il suo futuro, e insieme agli amici sperimenta alcol e droghe in notti di noia e rabbia più o meno soffocata. Hicham, un diciottenne marocchino, è uscito dal carcere minorile, dove ha scontato una pena per reati minori; Charlie, invece, ha lasciato la scuola e consegna pizze a domicilio. Tra loro c’è anche Iris, che è appena andata a vivere altrove dopo una brutta vicenda di festini a luci rosse. I ragazzi sono tutti un po’ invaghiti di lei. Iris è sfrontata, si dà arie da donna navigata, coltiva il sogno di fare l’attrice e preferisce gli uomini maturi ai suoi coetanei. Purtroppo, il suo corpo, accoltellato a morte, viene ritrovato dentro un carrello del supermercato, in una zona periferica di Bologna. Luca Bruni, l’ex di Giorgia, incarica l’ispettore Manlio Severi di occuparsi dell’indagine. Giorgia però non resta con le mani in mano, e avvia una ricerca del colpevole parallela a quella condotta dalla polizia, frequentando i parchi e i bar dove si ritrovano Libero e la sua ghenga, nel tentativo di conoscere qualcosa in più di questa “gioventù bruciata”, mossa dalla volontà di scoprire perché Iris, apparentemente così scaltra e piena di vita, abbia trovato la morte in una fredda alba di marzo, un marzo che non vuole saperne di lasciarsi l’inverno alle spalle.

Grazia Verasani è una scrittrice italiana. Si diploma attrice all’Accademia d’arte drammatica a vent’anni. Dopo esperienze teatrali con il Teatro Stabile dell’Aquila e il Teatro Stabile di Torino, a Roma conosce Tonino Guerra che la incita a scrivere. Nell’87 pubblica i suoi primi racconti grazie al poeta Roberto Roversi, e ne pubblica altri sul Manifesto nella rubrica “Narratori delle riserve” a cura di Gianni Celati. Partecipa anche, in qualità di attrice, al film Strada provinciale delle anime che Gianni Celati realizza nel ’91 per Rai 3.
In quegli anni, lavora parallelamente come speaker per la Rai, come doppiatrice (anche per i videogiochi della Lucas film) e come corista in vari dischi (Gang, Elio e le storie tese). Nel ’95 vince il Premio città di Recanati per la canzone d’autore e nel ’96 esce per la BMG il cd Nata mai con dodici canzoni di sua composizione.
Nel ’97 fa da gruppo supporter ai Jethro Tull per le loro date in Italia. Ha collaborato al cd Sei felice? degli Aeroplanitaliani (Sugar ‘2005), con Federico Poggipollini (chitarrista di Ligabue), e con Silvia Mezzanotte (ex cantante dei Matia Bazar).  
Nel novembre ’99, l’editore Fernandel pubblica il suo primo romanzo dal titolo L’amore è un bar sempre aperto. Nel 2001, sempre per Fernandel, esce il suo secondo romanzo dal titolo Fuck me mon amour, e nel 2002 la raccolta di racconti Tracce del tuo passaggio.
Nel 2002 al Teatro Colosseo di Roma viene rappresentata la sua piece teatrale From Medea, prodotta dalla GIGA di Giorgio Albertazzi, per la regia di Pietro Bontempo (pubblicata da Sironi, 2004).
Nel giugno 2004 esce per Coloradonoir/Mondadori il romanzo Quo vadis, baby?, da cui il regista Gabriele Salvatores ha tratto il suo film.
Firma la sceneggiatura del film Gli ultimi di Riccardo Marchesini (premio Zavattini 2004) e del film Il silenzio intorno di Dodo Fiori, realizzato da Istituto Luce.
Pubblica racconti su varie riviste e antologie. Collabora con giornali e riviste, e ha una rubrica fissa sulla pagine culturale di La Repubblica Bologna.
Per Coloradonoir/Mondadori nel 2006 pubblica il romanzo noir Velocemente da nessuna parte.      
Tra 2008 e il 2009 pubblica il romanzo Tutto il freddo che ho preso (Feltrinelli) e racconti in alcune antologie edite da La Tartaruga, Manni, Sperling & Kupfer ed Einaudi. Del 2009 il romanzo Di tutti e di nessuno (Kowalski).
La serie di romanzi gialli con protagonista Giorgia Cantini, nata con Quo vadis Baby, prosegue con l’editore Marsilio. Nel 2025 esce Iris di marzo. Una nuova indagine per Giorgia Cantini, settimo volume di questa serie.
Lo studio di Grazia Verasani: un bagno.
«Non voglio fare l’originale, nè tantomeno provocare il lettore più ‘prude’, ma questa è la stanza dove scrivo abitualmente. Agnès, una mia cara amica di Marsiglia che ospito spesso, lo chiama “lo studio”, perchè ci passo ore intere, con posacenere, sigarette e accendino, bottiglietta di Ferrarelle, blocchi di carta e Pilot V5 blu.
Non ridete, non è un luogo d’ispirazione, ma solo di raccogliemento. È un bagno tutto grigio (tende, pavimento, sanitari) col soffitto verniciato di lilla, mensole piene di libri, e candele sul bordo della vasca.
Diciamo che la scrivania sono le mie gambe che reggono i fogli, e che molti altri fogli, libri e quaderni sono quasi sempre sparpagliati sul tappetino (grigio) ai miei piedi.
Solo in un secondo tempo, passo al computer. Che è in un’altra stanza (la stanza degli ospiti) posto su una grande scrivania di legno massiccio, e circondato da vecchi portapenne scovati su bancarelle d’anticaglie, blocchetti e post it, foto del mio gatto Hyppolyte (che non c’è più), della mia gatta Tessa (che mi ha rubato mia madre), e un piccolo posacenere di rame che puntualmente trabocca di cicche. Ma tutto questo lo lascio alla vostra immaginazione…»

Notizie del giorno

ti potrebbe interessare