Giornata Mondiale della Terra, Imparato (Legambiente):”Questo è l’anno della svolta. No al ricatto del gas russo, sì all’autarchia energetica”

Come ogni 22 aprile da 52 anni a questa parte, anche in questo 2022 arriva la Giornata mondiale della Terra. Si tratta di un appuntamento molto importante, ora più che mai, per riflettere sul futuro del nostro Pianeta. E se fino a qualche mese fa, le nuove fonti di energia rinnovabile erano al centro del dibattito ambientale globale, oggi sono diventate una necessità e un a priorità nelle agende politiche. Con la guerra in Ucraina, è arrivato il momento per l’Italia di staccarsi dalla dipendenza del gas russo. A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato con Maria Teresa Imparato, Presidente di Legambiente Campania.

Ida: buongiorno Maria Teresa

Imparato: buongiorno a tutti e tutte e buona Giornata della Terra

I: che importanza ha questa Giornata della Terra in questo 2022?

I: è assolutamente importantissima. E’ una giornata simbolica ma è importante mettere in campo tutte le politiche efficaci per contrastare le criticità che sta affrontando il nostro pianeta, quelle che stanno facendo alzare le temperature della Terra. Lo dobbiamo fare tutti i giorni a partire dai nostri comportamenti e chiedendo delle politiche efficaci. I grandi organismi internazionali ci ricordano che le temperature continuano a salire e che non c’è più tempo. Questo è l’anno della svolta per mettere in campo politiche utili per contrastare gli effetti estremi dei cambiamenti climatici come le ondate di calore, le piogge intense. Dobbiamo partire dalla transizione energetica, un tema all’ordine del giorno visto il caro bollette e visto il contesto internazionale bellico. Bisogna dunque pensare a politiche efficaci favorendo per esempio le rinnovabili   

I: le rinnovabili sono il futuro, ma in questo momento quanto tempo possiamo stare attaccati alla canna del gas russo?

I: in questo momento noi siamo sotto ricatto di un criminale che sta bombardando una nazione. Noi dipendiamo per il 40% dal gas russo. Noi possiamo mettere in campo una strategia utile per incentivare nel nostro Paese l’autocrazia energetica con le rinnovabili che sono fonti pulite quindi non hanno impatto sul clima e di conseguenza sull’ambiente. Possiamo produrre energia sul nostro territorio, siamo il Mezzogiorno d’Italia e abbiamo vento e sole. Proprio in questi giorni si è inaugurato il primo parco eolico off shore del Mediterraneo a Taranto, una giornata importantissima. 10 turbine eoliche e per metterle in funzione e installarle ci sono voluti 14 anni. Ora non abbiamo più tempo per aspettare decenni per realizzare in Italia l’energia di cui abbiamo bisogno. Occorrono parchi eolici, fotovoltaici, installare pannelli solari sulle nostre case, sulle nostre scuole per uscire così dall’emergenza del gas e per rispondere alla crisi climatica. Lo dobbiamo fare incentivando le rinnovabili evitando di bloccarle.

I: ecco, dici bene. Se per il parco eolico off shore di Taranto ci son voluti 14 anni, bisogna ragionare sulla troppa burocrazia e i vincoli paesaggistici che rallentano tutto

I: bisogna facilitare gli iter burocratici che sono lunghi e farraginosi. Non c’è più tempo, non possiamo permetterci 10 anni per un parco fotovoltaico. C’è bisogno di un cambiamento, di una rivoluzione anche culturale, abituarsi ai paesaggi che cambiano. Sono passaggi necessari e utili. Per avere quei cambiamenti di cui parliamo, dobbiamo capire che le rinnovabili non bisogna nasconderle perché sono alleate nella lotta contro i cambiamenti climatici e in questo momento storico anche alleate di pace che ci consentono di porre fine al ricatto del gas. Un appello oggi va sicuramente al Ministero dell’Ambiente, della Transizione ecologica e della cultura affinché si possano incontrare sovrintendenze, enti regionali e nazionali e ragionare così insieme su come facilitare la realizzazione e l’uso delle rinnovabili

i: è tutto chiaro, grazie di aver viaggiato con noi. Buona Giornata mondiale della Terra

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