Guerra in Ucraina, social e fake news, David Puente:”non lasciatevi prendere dalle emozioni, cercate di essere responsabili”

Quanto può rivelarsi pericolosa la propaganda in tempo di guerra? E la disinformazione? Purtroppo in questo drammatico conflitto in Ucraina circolano notizie che meriterebbero una verifica costante. I social stanno contribuendo alla diffusione di fake news. Come imparare a riconoscerle ed evitare la loro condivisione? A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato con David Puente, giornalista e fact checker di Open

Ida: abbiamo parlato di disinformazione e fake news agli inizi del Covid, ora rieccoci qui a parlarne in un momento  ancora peggiore del coronavirus

Puente: ci troviamo comunque davanti ad un ripasso di quelle regole fondamentali per evitare di cascare nella disinformazione. In primo luogo c’è la questione emotiva che è sempre dietro a una bufala. La questione emotiva fa abbassare le nostre difese, di conseguenza vediamo una notizia carina o una brutta sul conflitto, in questo caso l’invasione russa in Ucraina, e ci sentiamo in dovere di condividerla. E’ successo nella parte buona e in quella cattiva. Abbiamo visto immagini strazianti che rimangono a combattere contro i russi che salutano i figli, poi scopriamo che quelle immagini sono di filorussi he mandano i figli in Russia. E ancora ci sono quelli che prendono delle immagini di finti giornalisti o comunque di personaggi che sarebbero stati fatti morire per finta e poi scopriamo che in realtà sono stati trollati da personaggi che si chiamano appunto troll. Di fronte a queste situazioni orribili in cui la gente muore o soffre si divertono a prendere in giro chi soffre e chi, invece, vive la cosa da lontano.

I: c’è un altro video di cui vorrei che ne parlassi tu. Nei primi giorni di guerra, abbiamo visto tutti le immagini di un carrarmato che investe deliberatamente un’auto, quindi, non si trattava palesemente di un incidente. E anche qui si è costruita tutta una narrativa. Tu hai lavorato molto su questo video, cosa è venuto fuori?

P: dalle prime ore del mattino, l’esercito ucraino e i ministeri avevano denunciato la presenza di sabotatori russi presenti nel territorio che avevano rubato dei mezzi. Questi tank si sono rivelati proprio quelli intercettati in quella strada, tra cui anche questo carrarmato. In realtà, i carri erano due più un mezzo di trasporto. Questi sabotatori russi erano appunto al loro interno e indossavano le divise dei militari ucraini. Purtroppo i guidatori del mezzo sono stati uccisi. In tutta questa storia è andata fortunatamente bene al guidatore dell’auto civile che è sopravvissuto.

I: e anche qui abbiamo visto come è stata costruita una narrazione distorta. Purtroppo i social stanno avendo un ruolo importante nella diffusione delle notizie e sappiamo che a volte non c’è responsabilità nel condividere news non verificate, il tutto aggravato dall’onda emotiva

P: esattamente, poi c’è anche il ruolo delle istituzioni. Una cosa che ho sempre detestato e contestato insieme ai miei colleghi è quando i governi o comunque la politica si intromette con fortissime pressioni, per esempio nell’invitare a non condividere fake news. Il problema è quale fake news è per loro. in Russia, in questo momento, oltre a imbavagliare la stessa informazione russa – perché  ci sono comunque dei giornali indipendenti in grandissima difficoltà – c’è l’ultima proposta della Duma è quella di punire coloro che diffonderanno notizie non coerenti con l’informazione russa. E così ti ritrovi che sei imbavagliato di nuovo e la Russia sa molto bene quanto conta l‘informazione in questo caso

I: non dimentichiamo che proprio con i social e il ruolo dei troll hanno condizionato la politica americana.   

P: intanto se dobbiamo andare indietro nella storia, troveremo un sacco di fake news da quelle americane, quelle di Colin Powell sulle prove dell’Iraq. Ne troveremo tante, sempre. Le bufale fanno parte della storia stessa, non  sono cose nuove. E’ importante individuarle  e arginarle. Fermarle non puoi, bisognerebbe bloccare l’intero sistema di comunicazione in tutto il mondo.

I: a questo punto, cosa vogliamo consigliare ai nostri ascoltatori, come muoversi in questa giungla di informazione o disinformazione

P: non lasciatevi prendere dalle emozioni, respirate. Il conflitto non è una cosa bellissima per niente, cercate di essere responsabili voi stessi perché basta un utente che pubblica qualcosa di sbagliato e si può scatenare il putiferio

I: quindi, responsabilità.  David grazie di aver viaggiato con noi. Buon lavoro  

P: a voi, grazie!

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