Torna in tv e su Rai 1 uno dei più bravi attori italiani: Stefano Accorsi che sarà protagonista di VOSTRO ONORE, adattamento della serie israeliana Kvodo. In questo legal thriller c’è Vittorio Pagani, giudice milanese noto per la sua integrità, in corsa per la carica di presidente del Tribunale di Milano. La recente scomparsa della moglie, ha segnato dolorosamente la sua vita e complicato il già difficile rapporto con suo figlio Matteo. Quando Matteo investe con la macchina il giovane esponente di una famiglia criminale, i Silva, Vittorio si scopre pronto a tutto pur di proteggere il figlio, anche a costo di una terribile discesa agli inferi. Ne scaturisce così una drammatica vicenda in cui il giudice e l’uomo si fronteggiano in uno scontro serratissimo. A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato proprio con Stefano Accorsi
Ida: buongiorno Stefano
Accorsi: buongiorno a te e a tutti gli ascoltatori!
I: come va? Sei pronto per questo tuo ritorno in tv?
A: sono molto emozionato, mancavo da tanto in Rai anche se ultimamente la serialità con la trilogia 1992, 1993 e 1994 ci ha dato molte soddisfazioni però sono molto contento di tornare in Rai con questa serie che, come dicevi tu, è un bellissimo format israeliano. Il lavoro fatto dai nostri sceneggiatori è stato veramente come l’adattamento di un romanzo nel senso che hanno sviluppato il rapporto padre -figlio. Questo padre giudice integerrimo scopre che il figlio ha causato un incidente, ha fatto cadere un motociclista e non ha soccorso. Disperato gli dice che deve costituirsi. Accompagnandolo in commissariato, scopre casualmente che il motociclista in coma fa parte di una gang che lui aveva sgominato quando era Pm, quindi, immediatamente pensa se mio figlio viene arrestato e c’è qualcuno della gang in prigione, rischia che l’uccidano. Istintivamente protegge suo figlio e comincia a mentire ed è in discussione tutto quello per cui ha lavorato e ha costruito nella sua vita.
I: da qui i dubbi etici che lo tormenteranno…
A: assolutamente, poi è la classica palla di neve che rotolando diventa una valanga perché spera di risolvere tutto in breve tempo. Poi si porrà il problema morale perché in realtà il problema diventa sempre più grande e le cose non vanno come previsto. Lui sarà costretto ad usare tutte le sue competenze professionali non per la legge ma contro la legge per depistare le indagini. Insomma il meccanismo è molto avvincente con un ritmo molto molto elevato dal punto di vista narrativo. Il cuore è proprio questo rapporto padre figlio, tra l’altro un figlio adolescente. E’ stata sviluppata anche tutta la parte del figlio perché ambientandola in Italia, a Milano in particolare, era obbligatorio raccontare quella parte della vita contemporanea di una città come quella ma come di qualsiasi altra di oggi. In questa situazione difficile, il rapporto padre figlio si risveglia. Va anche detto che la madre non c’è più da un anno e questo ragazzo va a vivere con la nonna materna per cui all’inizio vediamo un rapporto sfilacciato tra padre e figlio. Anche questo mi piaceva, quanti genitori lavorano tanto oppure sono costretti ad occuparsi di altre cose e alle volte perdono quella quotidianità con i propri figli
I: insomma vari spunti che in maniera soggettiva possono dar vita a riflessioni. Tra queste anche la stessa Milano che non è più la città da bere, come lo era nella serie 1992 1993 e 1994. Mi ha colpito rivederti davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, questa volta come giudice rispetto alla serie su Tangentopoli dove il tuo personaggio era un uomo ambiguo inserito in un certo contesto
A: guarda quello è stato proprio un momento nodale della storia contemporanea del nostro Paese, il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica è stato veramente qualcosa di epocale e, raccontandolo concentrandosi su quei tre anni con protagonisti di fantasia che sono molto vicini ai personaggi della storia, è stata una grande sfida. Ci ha permesso di raccontare anche come funzionano certi meccanismi. Una delle nostre più grandi soddisfazioni, infatti, al di là di quelle che l’hanno vissuta e che ci hanno detto “ io c’ero ed era così”, è che la serie è stata vista da un pubblico molto giovane ed è lo stresso motivo per il quale è stata venduta in più di 100 paesi del mondo perché anche chi non ha vissuto quel periodo riusciva comunque ad identificarsi con i nostri protagonisti e a capire cosa potesse essere successo e come funzionano i meccanismi del potere. Ecco, spiare un po’ dietro le quinte è una cosa che mi è sempre piaciuta. Tornando, invece, a Vostro onore, trent’anni dopo si passa dalla Milano da bere ad una Milano completamente diversa. Oggi, le nuove generazioni – già basta pensare come è cambiata la musica- stanno contribuendo a scrivere una nuova pagina della nostra storia, culturale perlomeno. E’ molto significativo e in qualche modo la nostra serie tiene conto di questi aspetti.
I: a proposito di giovani che stanno cambiando la storia, da papà di quattro figli di cui qualcuno adolescente, cosa pensi quando guardi le immagini del conflitto in Ucraina che ha dell’assurdo
A: l’altro giorno ero in giro proprio con i miei due figli più grandi. Durante il viaggio in macchina ho detto “sapete cosa sta succedendo in Ucraina?” e devo dire che mi ha sorpreso il fatto che mio figlio di 15 anni sapesse delle cose, si era informato. Questa cosa mi ha colpito. Certo, è disperante quello che sta succedendo, non ci sono altre parole. Siamo nella mani di un uomo che ha un potere esagerato ed è chiaro che è fuori controllo. Secondo me questo parla anche di un altro aspetto dell’oggi, penso anche ai social. Non si può lasciare tutto quel potere nelle mani di un solo uomo perché è come un continente, è una potenza incredibile. Oggi come oggi, è fondamentale quello che sta succedendo in tutti gli altri stati del mondo che, tranne la Cina e la Bielorussa, si stanno coalizzando contro un uomo che rischia veramente di distruggere un equilibrio mondiale che è già precario ma in qualche modo regge, considerati tutti i conflitti che ci sono. Questa cosa è interessante e dovrebbe continuare a succedere anche per quanto riguarda altri settori come appunto i social. Non è possibile lasciare un impero economico di reale influenza ad una sola è persona che vive e che diventa ricchissimo. Non può essere permessa perché poi succede che vengono eletti dei presidenti degli Stati Uniti grazie anche a quella cosa lì. Stiamo parlando di strumenti pericolosi per il mondo, per l’umanità e per i ragazzi. Ormai non si sta più in contatto neanche con le proprie emozioni he non si ha voglia di sentire, ci si distrae continuamente. Io li uso i social, per carità, per cui so l’impatto che possono avere ma per un ragazzo che non ha nessun tipo di filtro se non quello che possono dargli io genitori, è pericolosissimo. E’ un campo delicato che va gestito come va gestito dal punti di vista pedagogico e non solo per fini commerciali.
I: grazie di essere stato con noi e in bocca al lupo per tutto
A: grazie a voi!