Il giardino delle nebbie notturne

Altipiani di Cameron, Malesia, 1988. La giudice Teoh Yun Ling ha deciso di abbandonare la città e la professione di una vita. Una decisione inaspettata, sorprendente e, secondo il parere di molti, prematura. La ragione, infatti, è oscura a tutti tranne che a lei: una malattia strisciante minaccia di strapparle ogni ricordo, privarla perfino della parola. L’unico luogo in cui Teoh Yun Ling trova riparo è Yugiri, il giardino delle nebbie notturne: un luogo in cui ha vissuto e amato molti anni prima; il luogo delle memorie, del silenzio, della contemplazione.
Altipiani di Cameron, Malesia, 1951. Yun Ling ha ventotto anni, l’animo in guerra e una ferita ostinata in fondo al cuore. È una sopravvissuta: alla Seconda guerra mondiale, al campo di prigionia in cui è morta sua sorella, all’odio per gli invasori nipponici che in lei è una brace sempre accesa. È per questo motivo che decide di cercare Aritomo, misterioso giardiniere giapponese che vive isolato su quelle montagne in cui lei è cresciuta. Intende chiedergli di realizzare un giardino in nome della sorella scomparsa: la necessaria riparazione alle torture della guerra. Inaspettatamente, l’uomo rifiuta: non progetterà per lei il giardino, non assumerà su di sé le colpe del suo popolo. Si offre però di prenderla come apprendista fino all’arrivo del monsone, in modo che la ragazza possa imparare la sua arte. Presto Yun Ling scoprirà che, proprio come un giardino, anche l’animo umano sa accomodare molte cose: cose benevole e generose, ma anche contraddittorie e brutali. Cose come la violenza, il tradimento. Cose come l’amore.
Dalla penna magistrale di Tan Twan Eng, Il giardino delle nebbie notturne è una storia poetica e tragica, in cui guerra, bellezza e memoria si uniscono nel racconto straordinario di una vita.

«Da come guardavi quell’airone poco fa» ha detto, «ho avuto l’impressione che stessi contemplando il passato». Mi sono voltata per guardarlo di nuovo; si era inoltrato verso il centro del laghetto. Dalla superficie saliva una nebbia mista a sussurri che solo il vento riusciva ad afferrare.

«Lirico, pieno allo stesso tempo di compassione e di dolore. Un romanzo di misteriosa e tragica bellezza, che si dipana al centro di un’epoca feroce». Kirkus Reviews

«Tan Twan Eng ha un tocco straordinario, la sua scrittura è poetica e generosa». The New Yorker

Tan Twan Eng è nato a Penang, in Malesia, e vive tra il suo Paese e il Sudafrica. Ha studiato legge alla University of London e lavorato nei più importanti studi legali di Kuala Lumpur. Il giardino delle nebbie notturne è entrato nella shortlist del Booker Prize 2012, ha vinto il Man Asia Literary Prize 2012 e il Walter Scott Prize for Historical Fiction nel 2013. Sempre nel 2013 ne è stato tratto un film pluripremiato, diretto da Tom Shu-Yu Lin. Con Neri Pozza Tan Twan Eng ha pubblicato anche Il dono della pioggia (2024), nella longlist del Booker Prize 2007, e La casa delle mille porte (2023) nella longlist del Booker Prize 2023.

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