L’uomo che suonava Beethoven

Joseph suona il pianoforte nelle stazioni e negli aeroporti. Suona e aspetta. Finché un giorno Rose, il suo primo amore, non scenderà per caso da un treno o da un aereo riaffiorando dal passato.

Quasi nessuno si accorge di lui. I piú attenti apprezzano il tocco delle sue dita esperte ma la maggior parte attraversa veloce i grandi atrii. A quei pochi che gli chiedono di lui, Joseph racconta della propria vita. La morte dei genitori quando aveva quindici anni, l’orfanotrofio sui Pirenei, la crudeltà dell’abate. Joseph è sopravvissuto solo grazie a una strana società segreta e all’incontro con Rose. E adesso non può che aspettare ciò che gli è stato promesso.

«Il piccolo continuava a fissare il cielo con la testa rovesciata all’indietro, un cielo trapunto di stelle che gli colava sulle guance. Ai missili non ci credeva nessuno, tranne lui. Gli altri tre alimentavano quella fragile ingenuità. La Vedetta non era un gioco, ma una cospirazione. Un trucco da illusionisti, un coniglio spellato tirato fuori da un cilindro da una banda di prestigiatori dilettanti a beneficio di un bambino di nove anni. E come qualsiasi musicista vi confermerà, è piú difficile esibirsi per una persona che per mille. Raramente puoi deludere mille persone».

Jean-Baptiste Andrea è nato nel 1971. È regista e sceneggiatore. Per Einaudi ha pubblicato Mia regina, il suo primo romanzo (2018), che ha vinto il Prix Femina des lycéens e il Prix du premier roman, e L’uomo che suonava Beethoven (2022), che si è aggiudicato il Grand Prix RTL-Lire, il premio Relay des Voyageurs Lecteurs e il Prix Ouest-France Étonnants Voyageurs.

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