Ospiti nella Pausa Pranzo con Sara Lotta, i Pinguini Tattici Nucleari sono venuti a trovarci per raccontarci del loro nuovo album “Hello World” uscito lo scorso 6 dicembre, ma non soltanto.
Sara: Benvenuti a tutti i Pinguini Tattici Nucleari, che non hanno intenzione di cambiare il loro nome…
PTN: Anni e anni fa avevamo pensato di ridurre il nome a solo Pinguini per una questione di praticità, poi abbiamo pensato di restare fedeli alle origini!
S: Proprio in merito alle origini, riascoltando il vostro primo album “Il Re è nudo” di dieci anni fa, vi siete evoluti molto, siete passati da un genere comico-demenziale ad un’altra cosa. Oggi come stanno i PTN?
PTN: Per molti anni abbiamo cercato di seguire le orme di Skiantos, Squallor, Elio e le storie tese, quasi di imitarli, poi abbiamo capito che volevamo fare anche qualcosa di diverso. Oggi stiamo molto bene, attraversiamo l’Italia e prendiamo tante energie dai nostri fan che ci seguono da una vita e questo ci emoziona molto.
S: A proposito di fan, ci raccontate la genesi della copertina di “Hello World”?
PTN: Abbiamo rinchiuso delle persone in una stanza senza dirgli cosa avremmo fatto. Abbiamo fatto ascoltare loro le tracce del disco in anteprima con applicati sulla testa dei cerchietti cerebrali che leggevano le frequenze neurali. Questo perché quando guardi un film o ascolti una canzone generi queste frequenze che noi abbiamo raccolto e trasmesso sotto forma di colore su uno spettogramma e questi colori uniti insieme hanno creato l’esperienza massima dell’album, ovvero la creazione della copertina del disco, un’aurora neurale.
S: Tra le tracce dell’album c’è “Burn out” che affronta un tema importante all’interno del mondo del lavoro e che negli ultimi mesi viene sentito molto anche nei contesti artistici.
PTN: Leggendo di tanti artisti che vivono momenti di stress e di pressione, abbiamo cercato di raccontare un po’ questa difficoltà. Anche noi qualche volta ci siamo sentiti molto sotto stress in questo mondo che ormai vive di classifiche, numeri, streaming, sold-out. Una spinta alla performance che poi ti fa sentire piccolo piccolo. Combattiamo questo stress, per esempio, viaggiando o con piccole passioni che ognuno di noi coltiva.
S: Altra canzone del disco è “Nativi digitali”, c’è qualcosa che non avete vissuto e che avreste voluto vivere del mondo analogico?
PTN: Ci manca l’uscire di casa un sabato pomeriggio con la pioggia per andare a comprare un disco in un negozio, lo sbattimento, la vita complicata per conquistarsi qualcosa a cui ora arrivi in un attimo. O, anche, manca quel mondo in cui la musica era un gesto performativo e bastava quello senza cellulari o altro. Manca anche l’assenza della continua reperibilità.
S: Ragazzi, è stato un piacere, grazie mille per essere stati con noi, siete in giro con il vostro in store tour, per il resto vi aspettiamo a Napoli nel 2025! PTN: Grazie a te, sì, vi aspettiamo a Napoli il 28 giugno 2025 allo Stadio Maradona.