Rocco Hunt a KKI:”Dopo Caramello torno a cantare in napoletano. Amore e ironia nel mio nuovo singolo”

Rocco Hunt torna a farci visita dopo un percorso durante il quale ha messo a segno tanti successi. Da “Libertà” a “Rivoluzione”, il “poeta urbano” è cresciuto tanto a livello artistico quanto personale. Si è appena concluso il tour che ha raccolto migliaia di persone.

“Il tour è stato fighissimo” (racconta Rocco) “Soprattutto dopo due anni in cui siamo stati fermi a causa del Covid. Abbiamo ricominciato a ritmi elevati […] ne avevamo bisogno[…] quando faccio il live di fronte a me c’è un pubblico variegato […] non c’è età a miei concerti e sono cose che a me danno un sacco di soddisfazioni, ma è anche una responsabilità,perché poi devi sempre comunque mantenere il balance…”

L’equilibrio tra chi lo seguiva dall’inizio – con il suo stile underground-  e il pubblico dei tormentoni lo ha mantenuto conservando la sua purezza e cercando di essere sempre  se stesso e forse è per questo che riesce a farsi “perdonare” – come lui stesso dice –  anche qualche canzone che non piace a chi non ama il genere. Tuttavia, anche se la volontà è quella di uscire dalla comfort zone, anche le canzoni più leggere riescono a regalare qualcosa di grande, come la spensieratezza.

A proposito di tormentoni e collaborazioni, nel nostro incontro c’è anche spazio per i rapporti umani che si vengono a creare…. Come quello con Ana Mena con la quale si è unito artisticamente per due anni magici durante i quali è nata anche una bella amicizia.

Questa intervista è anche l’occasione per presentare il nuovo singolo “A vita senza ‘e te… (me fa paura)” in uscita oggi 4 novembre su tutte le piattaforme digitali e nelle radio italiane.

“Un ritorno alle origini, dopo Caramello, canto di nuovo in Napoletano…ed è quello che un po’ il pubblico mi chiedeva: il ritorno del Rocchino popolare. La canzone è una canzone d’amore, una dedica, però in chiave ironica…”

Rocco intona in diretta il brano, ma prima di salutarci, una domanda che riguarda il suo ruolo di padre. Rocco Hunt ha un bimbo di 5 anni che canta le sue canzoni e le spoilera anche a scuola oltre ad essere presente durante i suoi concerti.  

M. “Cosa vorresti che tuo figlio ereditasse da te?”

R.H: “Sicuramente la perseveranza, perché anche quando nessuno credeva in me e nella mia musica io comunque ci ho creduto, sono andato avanti a testa dura e ho realizzato il mio sogno. Io mi auguro che prenda questo e anche se a volte dovesse scontrarsi con la mia idea, fa parte del gioco; perché uno deve fare sempre quello che desidera nel profondo del cuore nella vita e noi genitori dobbiamo essere bravi a non influenzare le loro scelte…”

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