
Dalla scrittrice che ha creato il personaggio dell’ispettrice Petra Delicado, sei racconti di intensa dose di mistero e intreccio.
«La scrittrice Alicia Giménez Bartlett mostra di guardare ai canoni del giallo solo come uno strumento in più per riflettere e indagare sull’animo umano e i tanti misteri che racchiude» – Guido Caldiron, Il Manifesto
«Che nome meraviglioso Petra Delicado: l’ispettrice creata da Alicia Gimenez Bartlett è sì dura come la pietra, brusca, franca, contraria a ogni compromesso, ma è allo stesso tempo capace di entrare in modo delicato nelle psicologie di vittime e colpevoli, cogliendo le più impercettibili sfumature, grazie all’intelligenza sottile e alla raffinata sensibilità nascosta dietro la maschera di sarcasmo.» – Raffaella Silipo, Tuttolibri
«In queste sei storie ricorrono tutti gli elementi di fascino di una figura di donna complicata e imprevedibile, tosta e nello stesso tempo capace di inattese tenerezze, nemica dell’autocommiserazione, schierata senza ombre dalla parte dei deboli, ma capace persino di mandarli a quel paese quando esagerano con il vittimismo.» – Giancarlo De Cataldo, Robinson
Il primo racconto si apre sul cadavere di un’anziana prostituta che sembra una mascherata, «buttato lì come una vecchia bambola rotta; era perfino difficile provare pietà; tutto era così grottesco». È così che inizia anche negli altri racconti: un cadavere indefinibile, che adombra l’enigma di una realtà irreale, inverosimile, su cui si focalizza subito la procedura dell’indagine; decifrato il cadavere, poi a poco a poco si aprono squarci su ambienti al contrario apparentemente normali, famiglie ben messe, individui irreprensibili, vite tranquille. Racconta in prima persona Petra Delicado della polizia di Barcellona. E il modo in cui Petra parla e riferisce il suo procedere di poliziotta disegna, senza esplicite descrizioni, il personaggio: dall’antipatia che non nasconde per ogni cliché formale e beneducato, affiora il suo passato femminista e la gioventù radicale; dagli scambi fuori dai convenevoli con il suo vice Fermín Garzón, che punteggiano il loro ménage professionale, emerge il suo graffiante umorismo; dai silenzi al cospetto delle vittime, o di fronte ai motivi umani e disumani dei colpevoli fino a un minuto prima insospettabili, s’intuisce che è una donna sinceramente compassionevole, anche se l’instancabile tenacia nel tirare dritto la arruola da investigatrice donna nella scuola dei duri. La sua spalla Fermín, un alter ego, un Sancho Panza, un Watson, rappresenta l’immagine contraria di lei: il suo bofonchiare e obiettare, questa mano di commedia latina distesa su un poliziesco da giungla d’asfalto, nasce anche dal sospetto segreto, che certe volte sembra nutrire Fermín, che il proprio capo sia forse appena appena una poco di buono. Le indagini di Una poco di buono sono tutte già comparse, sparse in precedenti antologie pubblicate da Sellerio. Concentrarle assieme dà la compiuta idea della profonda impronta letteraria di Alicia Giménez-Bartlett, una scrittrice capace di costruire con la materia delle strade di città misteri opachi, per poi decostruirli facendo agire una galleria inesauribile di tipi presi dalla realtà.
Alicia Giménez Bartlett, scrittrice, vive dal 1975 a Barcellona. Laureata in Letteratura e Filologia moderna, ha insegnato per tredici anni letteratura spagnola e, dopo il successo dei suoi romanzi, ha deciso di dedicarsi completamente alla scrittura. Prima di ottenere un enorme successo in patria con i romanzi Ritos de muerte (Riti di morte) e Día de Perros (Un giorno da cani), la Bartlett ha pubblicato diversi libri e, con Una habitación ajena (Una stanza tutta per gli altri), che racconta il difficile rapporto tra Virginia Woolf e la sua cameriera, ha vinto nel 1997 il premio “Feminino Lumen” come miglior scrittrice spagnola. Si è poi dedicata alla serie con protagonista l’ispettrice Petra Delicato (cui appartengono Nido vuoto, Un giorno da cani, Messaggeri dell’oscurità, Morti di carta, Riti di morte, Serpenti nel paradiso, Un bastimento carico di riso, Il caso del lituano, Gli onori di casa e Mio caro serial killer, tutti pubblicati da Sellerio), che l’ha consacrata in Spagna come una delle più seguite e amate gialliste.
In Italia è considerata una Camilleri alla spagnola per la vivacità della scrittura e l’originalità delle storie.
Sempre Sellerio nel 2010 ha pubblicato Vita sentimentale di un camionista, Dove nessuno ti troverà (2011), Exit (2012), Gli onori di casa (2013), Segreta Penelope (2013).
Un suo racconto è incluso nell’antologia Dignità! Nove scrittori per Medici Senza Frontiere (Feltrinelli 2011).
Un suo racconto è incluso nelle antologie: Un Natale in giallo (Sellerio 2011), Ferragosto in giallo (Sellerio 2013 “Vero amore”), Regalo di Natale (Sellerio 2013, “La principessa Umberta”), Carnevale in giallo (Sellerio 2014, “Carnevale diabolico”) e La scuola in giallo (Sellerio 2014, “Tempi difficili”).
Nel 2015 l’autrice riceve il Premio Pepe Carvalho e il Premio Planeta con Uomini nudi (Sellerio, 2016). Nel 2024 è vincitrice del Premio Internazionale Costa Smeralda.
Pubblicato in Italia da Sellerio nel 2021 il particolare romanzo Autobiografia di Petra Delicado.