Il 17 marzo si celebra la Giornata mondiale del sonno e per l’occasione abbiamo invitato a discuterne ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia, il Professore Francesco Peverini, docente di Medicina Interna e Farmacologia che si occupa da vent’anni dello studio e del trattamento dei disturbi del sonno.
Ida: buongiorno Prof. Peverini, il sonno rappresenta il 30% circa della nostra vita ma a volte non abbiamo coscienza della sua importanza, è così?
Prof. Peverini: è proprio così. Non abbiamo coscienza e spesso comprimiamo questo momento importante per la fisiologia del nostro organismo per motivi di lavoro, motivi ricreativi. Ridurre le nostre ore di sonno è come ridurre volontariamente l’apporto di acqua o quello calorico, ha la stessa importanza.
I: e cosa accade quando riduciamo le nostre ore in modo prolungato?
P: la cronicità di un disturbo porta sicuramente a dei cambiamenti. I cambiamenti più importanti sono quelli che alterano la condizione neurologica, l’alterazione di tempo e direzione per esempio, o la modificazione della capacità di giudizio. Nel mondo del lavoro vi sono problemi con l’elaborazione delle informazioni, la memoria a breve termine e quella procedurale, quest’ultima soprattutto nel mondo della scuola. Si riduce la capacità di apprendimento.
I: quindi Professore, non c’è consapevolezza della correlazione sonno-rendimento, no?
P: esattamente. Sin dalle scuole non viene insegnata l’importanza del sonno ai più piccoli, mentre in altri paesi sì. Le persone sopportano e soffrono di vari sintomi decodificati dal doc. Google e li associano piano piano alla riduzione cronica del sonno. Risulta poi difficile rendersene conto e ad attuare autonomamente delle contromisure.
I: quali sono le patologie, a parte l’insomnia di cui si può soffrire per quanto riguarda il sonno?
P: generalmente sono di ordine medico, come la tiroide. Ci sono poi fenomeni più importanti come le apnee notturne, in Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone e il 20% non sa nemmeno di esserne affetto e forse non lo saprà mai a causa della difficolta di trovare esperti sul territorio. Ci sono altre condizioni come le gambe senza riposo che affliggono il 5% della popolazione, anch’esse abbastanza sconosciute, si tratta di crampi muscolari, fastidi alle gambe. Le conseguenze ben evidenti sono il sonno frammentato, un risveglio scombussolato con sintomi della riduzione del sonno, oltre poi, alle conseguenze neurologiche e cardiologiche. Utili sono i parenti grazie alla loro osservazione del sonno.
I: diamo allora dei consigli, soprattutto in vista della primavera, il cambiamento di temperatura influenza il sonno?
P: tutte le stagioni influenzano il nostro sonno e possono cambiare la nostra percezione del buio. In primavera, abbiamo la comparsa, la fioritura di molte specie il che vuol dire avere allergie. Vi è poi il ripristino dell’ora legale il che implica un cambiamento forzato ma fortunatamente temporaneo. Sono tutte condizioni che indubbiamente frammentano il sonno e danno fastidio.
I: qualche consiglio per dormire bene e prestare maggior attenzione ad un buon sonno, invece?
P: come gruppo, che lavora a Napoli e a Roma, abbiamo prodotto un documento che sarà pubblicato proprio oggi, nella Giornata mondiale del sonno, a fronte proprio del disturbo del sonno. Ci sono alcuni punti utili per tutti, come l’importanza di un’adeguata alimentazione e idratazione durante il giorno, di fare esercizio durante la giornata per arrivare con il giusto desiderio di sonno la sera e di evitare i riposini pomeridiani. Dopodiché, due cose fondamentali: abolizione del fumo e la sospensione dell’assunzione di alcolici, soprattutto per chi assume farmaci per il sonno.
I: il cuscino invece, Professore?
P: il cuscino deve essere scelto persona per persona, e in questo periodo si auspica il cambio federe almeno una volta a settimana. La musica aiuta sicuramente così come buoni colori, odori e buio della stanza. A tutto ciò bisogna aggiungere una giornata vissuta in previsione proprio della notte.
I: con i ritmi che si hanno oggi sembra quasi un miraggio. E ricordiamo di lasciare i dispositivi elettronici fuori dalle nostre camere da letto.
P: è un punto importante. Sono molti gli adolescenti soprattutto dopo la pandemia che utilizzano i loro telefonini a lungo durante la notte e prima di andare a dormire, un prezzo che poi scontano con uno scarso rendimento scolastico.
I: Prof Peverini, grazie mille per essere stato con noi e buona giornata del sonno!
P: grazie a voi e un saluto a tutti i radioascoltatori!