Michele Buonomo (Legambiente) a KK Italia: “Rincari sui consumi? É colpa nostra…”

Aumenti in arrivo per i consumatori italiani. Dal primo ottobre, sono previsti rincari fino al 40% per le bollette di luce e gas. Una vera e propria stangata che peserà sulle tasche delle famiglie. Secondo Standard & Poor’s si potrebbe andare avanti così fino al 2025.

Ma quali sono le cause di questi rialzi? A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato con Michele Buonomo di Legambiente

Ida: Buonomo buongiorno

Buonomo: buongiorno a lei a agli ascoltatori

I: stando a quanto leggiamo, una delle cause deli aumenti è la cosiddetta transizione ecologica ovvero il passaggio a fonti rinnovabili peserà sui cittadini. Facciamo un po’ di chiarezza, come stanno realmente le cose?

B: è vero, questi aumenti sono dovuti alla transizione ecologica ovvero alla mancata transizione ecologica perché se noi l’avessimo avviata cinque o sei anni fa quando è stata annunciata, oggi non avremmo questi rincari. Gli aumenti sono essenzialmente dovuti al rialzo del gas sul mercato internazionale mentre le fonti rinnovabili, che sono diventate  elementi importanti nella produzione energetica del nostro Paese, stanno funzionando da calmieranti. Quindi è vero esattamente l’opposto. Bisogna puntare sulle rinnovabili cioè sulla produzione endogena, sulle nostre case, i nostri palazzi, attraverso l’energia eolica o altro per poterne controllare il prezzo. L’aumento dei prezzi non riguarda solo l’Italia, negli ultimi due mesi sui quotidiani spagnoli c’è un dibattito acceso. Ora, noi abbiamo una contraddizione all’interno del governo, da un lato il Ministro Cingolani accusa le rinnovabili dall’altro il Premier Draghi ha lanciato un gravissimo allarme. Detto poi da una persona come il Presidente del Consiglio che si è occupato molto di economia e meno di ambiente è importante. Draghi ha detto che non abbiamo più tempo, bisogna accelerare la transizione ambientale. Cosa viene addebitato alle rinnovabili? In pratica la tassa sulle emissioni di Co2 che sono tenuti a pagare tutti coloro che producono questi gas serve per incentivare un fondo per intervenire sul contenimento di queste emissioni a favore delle rinnovabili. Proprio questo dicono che incida in maniera sproporzionata. Non è vero! Questa tassa incide minimamente e tra l’altro a fin di bene. possiamo ritenerla una sorta di investimento sul presente e sul prossimo futuro. 

I: e allora perché si parla di questi rincari puntando sulla tassa sulle emissioni di Co2?

B: perché è la cosa più facile. Questo vale per il governo centrale ma vale anche per tante Regioni e tante città. Penso, per esempio, a Napoli. In un rapporto del Centro Euro Mediterraneo si dice che sei città italiane tra le più importanti rischiano nei prossimi anni una catastrofe climatica. Ebbene, nelle nostre città non si fa assolutamente per contrastare questo rischio. Negli ultimi otto anni a Napoli non è stata adottata nessuna misura per il contenimento delle emissioni, per esempio come fluidificare il traffico incentivando il trasporto pubblico e l’uso della bicicletta, al di là degli slogan oppure la possibilità di andare a piedi attraversando liberamente parti della città. Tutto questo manca e, quindi, la cosa più facile è dire che la colpa è di questa tassa sulle emissioni mentre è un vero e proprio investimento

I: a questo bisogna aggiungere anche la ripresa delle attività e la carenza di gas nel  nostro Paese. Sono diverse cause anche conseguenze di una congiuntura internazionale. Cosa fare ora? L’aumento del 40% sta per arrivare, il governo sta lavorando per intervenire con un decreto urgente

B: nell’immediato è quello che va fatto come è stato fatto in Spagna per calmierare questo prezzo  affinché non ricada sulle spalle dei cittadini. Questa è la prima misura. Noi siamo carenti dal punto di vista dell’approvvigionamento del gas ma anche di altre materie prime per cui noi dobbiamo incentivare l’efficienza energetica, le rinnovabili, il risparmio energetico e dobbiamo favorire l’economia circolare. Noi no abbiamo neanche alluminio, petrolio, ferro. Insomma manca una serie di elementi importanti ma siamo i più bravi in Europa nel riciclaggio di questi materiali. E su questo bisogna spingere. Queste sono misure di medio e lungo periodo che, già dottate negli anni scorsi, si stanno riverberando positivamente sulla nostra economia. L altre misure devono andare in quella direzione. Quindi, calmierare i prezzi attraverso un intervento del governo e poi adottare queste misure incentivanti per le rinnovabili, il risparmio e l’efficientamento energetico

I: lei ha detto che Draghi si è sempre occupato di banche, ora invece lancia questo allarme all’Onu sul clima. Non dimentichiamo che i cambiamenti climatici vanno di pari passo con il disastro economico. E se parliamo del nostro Paese l’Italia è già divisa in due quindi un cambiamento climatico inciderebbe sul Pil.

B: assolutamente, ma anche sulla salute, sulla qualità della vita, la socialità. Tutto questo dipende dalle condizioni del nostro Pianeta e da quelle climatiche

I: speriamo che questa sia la volta buona

B: operiamo bene

I: esatto. Grazie di aver viaggiato a bordo del Treno delle 8 e buon lavoro

B: grazie a tutti voi.  

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