Sarah Felberbaum a Radio KKI:” È bello che ci siano storie di donne in televisione. Le battaglie di Tina Anselmi sono attuali e moderne.”

“Se vuoi cambiare il mondo devi esserci”, diceva Tina Anselmi. Partigiana a 16 anni, sindacalista in difesa delle operaie, prima donna ministra in Italia, nel 1976, Presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2. Spesso unica donna in un mondo di uomini, la vita di Tina Anselmi è stata quella della nostra democrazia. Il film “Una vita per le democrazia” andrà in onda il 25 aprile in prima serata su Rai 1. Ospite ai microfoni di Radio Kiss Kiss la protagonista, Sarah Felberbaum.

Ida: buongiorno Sarah, che bella sfida interpretare Tina Anselmi, no?

Sarah: una sfida grandissima, dal punto di vista attoriale è la prima volta che mi viene chiesto di interpretare un personaggio realmente esistito soprattutto una persona con un peso così grande. È stato un onore ed un’occasione per poterla raccontare, mentre studiavo la sua storia mi sono resa conto che non tutti la conoscono fino in fondo. È un film per tutti, per chi ama la politica, chi ha perso la passione o semplicemente per chi è curioso di scoprire qualcosa in più riguardo la storia del nostro Paese.

I: esatto, è una storia importante soprattutto per tanti ragazzi che non conoscono né hanno familiarità con la politica e le figure importanti che hanno dato tanto, in questo caso si tratta di una donna straordinaria.

S: sì, una donna straordinaria di cui si parla troppo poco. Per le nuove generazioni è un’occasione per avvicinarsi e mi auguro appassionarsi. È bello che ci siano storie di donne in televisione, è un film in cui c’è solo lei, oltre a degli attori bravissimi che mi hanno accompagnato in questo viaggio ovviamente, ma è comunque bello vedere una donna protagonista e non solo contorno accanto all’uomo, anzi il contrario.

I: questo è un tema importantissimo per il quale lei ha lottato tantissimo, venendo da Castelfranco Veneto, è nata negli anni in cui le donne non potevano stare da sole, non potevano combattere per l’emancipazione.

S: è incredibile come leggendo di più ed informandosi di più ci si possa rendere conto di tante cose. La prima battaglia di Tina Anselmi, oltre alla resistenza, è dedicata alle donne, avevano poca libertà, le donne non potevano studiare, non tutte le professioni erano accessibili. Lei ha cercato di insegnare alle sue ragazze che solo lo studio, la conoscenza sarebbero potuti essere strumenti perché solo chi studia sa esattamente i propri doveri ma soprattutto i propri diritti. Teneva a cuore le leggi per le donne, la legge per le pari opportunità, la legge sull’aborto nonostante fosse credente, per lei la donna politica era un personaggio laico.

I: mentre ci racconti questo, mi viene in mente il libro da cui è tratta la fiction, “Storia di una passione politica” di Anna Vinci dove si può notare la sua battaglia con la propria coscienza. Tina Anselmi faceva vincere il buon senso, capiva in che direzione stesse andando la società e cosa potesse far star bene una donna.

S: è tremendamente attuale e moderna. Lei voleva aprire la maternità agli uomini e concedere il congedo anche agli uomini.

I: ecco, cosa ne pensi di questa crisi demografica, di questo momento in cui il governo cerca incentivi per incrementare la natalità?

S: credo ci sia un’enorme confusione e sicuramente non aiuta, è un momento molto delicato, un inizio di cambiamento…bisogna capire in che direzione.

I: nel frattempo ti ringraziamo per essere stata con noi, in bocca al lupo!

S: grazie mille a voi!

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