Coinvolgente, briosa e affascinante: Iva Zanicchi continua ad ammaliare chiunque si trovi a parlare con lei. Quest’anno torna al Festival di Sanremo con “Voglio amarti”, un pezzo che racconta tutto l’amore per l’uomo che ha accanto. A Radio Kiss Kiss Italia abbiamo fatto quattro chiacchiere proprio con l’Aquila di Ligonchio.
Alfonso: nonostante questa sarà la tua undicesima partecipazione a Sanremo, sei emozionata?
Zanicchi: l’emozione non passa mai ed è giusto che sia così. Se passa l’emozione come fai a salire sul palco dell’Ariston? È un’emozione che fa tremare i polsi, perché in 3 minuti devi dare tutto, e sai di avere una platea immensa davanti.
A: partecipi a Sanremo con l’obiettivo di vincere?
Z: vado per divertirmi, ma come tutti i concorrenti voglio vincere, chi dice il contrario non è sincero. E’ chiaro che sarebbe come vincere al superenalotto, ma io voglio vincere sempre, anche quando gioco a carte, poi magari perdo con classe, ma l’obiettivo è sempre di vincere.
A: sarai in gara con il brano ” Voglio amarti “. Che canzone è?
Z: è una ballata, canzone melodica con dei graffi, con un assolo di chitarra elettrica e un po’ di blues in certi punti. E’ una bella melodia, larga, dove il cantante ha modo di spaccare con la voce, se la voce c’è. È una canzone che ti dà modo di cantare a gola spiegata.
A: qual è il Sanremo che ricordi con più piacere?
Z: il Sanremo del 1969, vinsi con “Zingara”, ero giovane, in coppia con Bobby Solo ed era una canzone bella e popolare, infatti dopo tanti anni è una canzone che resiste e ancora la si canta, significa che è una melodia che ha preso il cuore delle persone. Sembrava tutto facile e bello. Mentre il Sanremo del 1967, nonostante la mia vittoria con ” Non pensare a me “, è quello più brutto, perché funestato dalla morte di Tenco.
A: sei mamma, nonna, reduce da un riuscito show televisivo, sta uscendo il tuo nuovo album e anche il quarto libro. Dove trovi il tempo?
Z: il disco è finito, il libro invece deve attendere ancora un po’, uscirà a maggio ed è un romanzo. In questo momento però non ci penso, penso al Sanremo e al disco, che è un bel disco con canzoni molto belle, arrangiate bene e che uscirà subito dopo Sanremo.
A: hai ascoltato le altre canzoni in gara?
Z: io no, mia figlia invece sì. Lei è la mia discografica da qualche mese. Ha aperto un’etichetta e porta avanti la tradizione di famiglia, suo nonno era un famoso discografico (Giovanni Battista Ansoldi ) ed aveva in scuderia nomi importanti come Mina, Leali e I Giganti. Lei ha ascoltato tutto, ma non Mi dice nulla e poi sono suoi gusti personali, le sono piaciuti molto Mahmood ed Elisa. Sarà un bel Festival, variegato ed eterogeneo.
A: visti i tuoi trascorsi politici, hai un nome come futuro Presidente della Repubblica?
Z: non voglio parlare di quote rosa, vedo bene una persona che ami questo paese, che è meraviglioso e che è degno di essere rispettato da tutto il mondo. Abbiamo tutto: arte, storia, tradizione, quindi c’è bisogno di una persona che ami questo paese, che prenda in mano le redini e che lavori bene. Poi che sia donna o uomo, di destra o di sinistra, non importa.
A: in bocca a lupo per Sanremo
Z: viva il lupo e un bacione a tutti.