Arriva al cinema Black Partenope, Giovanni Esposito a KKI:”Nella Napoli sotterranea c’è il senso di appartenenza alla città”

Arriva al cinema ” Black Parthenope ” il film che segna l’esordio alla regia di Alessandro Giglio. Si tratta di un thriller molto originale perché interamente girato nel sottosuolo di Napoli. a Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato con il protagonista, Giovanni Esposito.

Alfonso: buonasera Giovanni

Giovanni: buonasera a te e a tutti gli ascoltatori

A: sei protagonista di questo film,  il primo ambientato quasi interamente nelle viscere della città, Napoli Sotterranea, la più estesa del mondo con oltre 3000 anni di storia.

G:  è  un film bellissimo, pazzesco e solo la follia, la pazzia di Silvana Leonardi e Nicola Grispello potevano produrre. Idea geniale anche di Alessandro Giglio che ha pensato di girare il film nella Napoli sotterranea.  Lì sotto senti tutto amplificato e avverti di appartenere a quel luogo, ti è chiara la stratificazione della città che si è andata costruendo nei secoli, senti il senso di appartenenza verso la città di Napoli.

A: possiamo definirlo thriller ?

G: sì, per me è un thriller, molto introspettivo, indaga sui lati oscuri e li porta  alla luce.

A: il film parte dalla leggenda del ” munaciello ” ce la racconti ?

G: esistono più versioni di questa leggenda, quella da cui prende spunto il film intreccia il “munaciello” alla leggenda dei pozzari, gli esperti di profondità che lavoravano nel sottosuolo napoletano, e che facevano lavori sbucando nelle case delle persone e in cambio di lavori ricevevano in cambio denaro. Il munaciello non vuole che Napoli sotterranea venga depredata, e quindi è come un difensore del mito e del culto del sottosuolo.

A:  Giovanni Cazzaniga come sta ?

G: sta bene, ogni tanto lo sento, è sempre affacciato alla finestra. Un amabile cazzaro

A: sei stato protagonista di un’infinità di film, collaborando con tantissimi attori e registi, tra questi anche Woody Allen, in ” To Rome with Love “. Ci racconti l’incontro con Woody ?

G: beh, indimenticabile, ero molto emozionato e quando l’ho incontrato era seduto, anzi sprofondato in un divano e con una flebile voce mi diceva cose in inglese che io non capivo. Per fortuna l’assistente di produzione, che era accanto a me, mi consigliò di sorridere e di far finta di niente. Però poi la soddisfazione, quando mi chiese di migliorare la chiusura della scena, di cui ero protagonista e che a lui non piaceva. Rimasi spiazzato ma felice, che Allen chiedesse a me una cosa del genere.

A: ci vediamo in sala con Black Parthenope.

G: vi aspetto tutti, è un film bellissimo, non perdetevelo!

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