Elodie a KKI:”Empowering femminile? Io sono innamorata dell’essere donna, amo le donne e mi piace la potenza delle donne”

Periodo intenso e pieno di soddisfazioni per Elodie. Dopo il film “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa, l’artista romana ha partecipato al Festival di Sanremo con Due e da pochi giorni è uscito il suo ultimo album dal titolo Ok.Respira. Ma gli impegni non finiscono qui perché il 20 febbraio è arrivata su Amazon Prime la docuserie “Sento ancora la vertigine”. Di questo abbiamo parlato proprio con Elodie a Radio Kiss Kiss Italia

Ida: eccoci qui a bordo del treno delle 8, ebbene sì oggi faremo colazione con Elodie, buongiorno! Allora abbiamo detto colazione, tu cosa preferisci?

Elodie: buongiorno, piacere! Beh, qualche cornettino, frutta e la sfogliatella

I: riccia o frolla?

E: la frolla? O forse la riccia… la riccia! Scusate l’ignoranza

I: te le facciamo provare entrambe perché “Ok. Respira” dalle fatiche che sono arrivate, no?

E: Ma per me non sono fatiche, più grandissimi divertimenti. Ovviamente è il mio lavoro, il tempo è quello che è ma cerco di utilizzarlo al meglio.

I: intanto noi ci ritroviamo qui, a chiacchierare di varie cose, ma soprattutto perché è uscito il tuo nuovo disco: “Ok. Respira”

E: il punto serve proprio per respirare

I: ma lo sai che ci sono arrivata dopo io? Quante volte ci diciamo: “un attimo…”

E: per prendere delle decisioni serve prendersi del tempo, serve respirare per non arrabbiarsi, per non essere impulsivi. Io sono una donna molto impulsiva e respirare mi ha insegnato a fare meglio le cose, a vivermele meglio.  

I: in questo album, con 13 tracce ricordiamolo, si ha la percezione di sentire molto te stessa, no?

E: in realtà è un momento particolarmente libero della mia vita. Sicuramente si percepisce più il lavoro che c’è dietro, prima mi arrivavano i pezzi già pronti, questa volta invece è la prima volta in cui lavoro anch’io ad un mio progetto. Mi sono raccontata e mi è risultato più semplice farlo con chi mi conosce già.

I: mi ha colpito infatti, vedendo la docuserie uscita da poco “Sento ancora la vertigine”, la bellissima atmosfera che c’è nel tuo team.

E: sì, io sono felicissima. Lavoro con persone che stimo, che ormai rappresentano la mia famiglia, dai miei manager a chi mi trucca. La definisco azienda a conduzione familiare. Ognuno fa la propria parte, ognuno di loro dice la sua e anche quando mi capita di non essere convinta…mi fido talmente tanto da affidarmi ai loro suggerimenti.

I: questo emerge nella docuserie. Noi conosciamo Elodie il personaggio, la versione sempre splendente, senza renderci conto che dietro c’è una vera vita. È interessante quindi scoprire una Elodie che si lascia guidare, si mette in gioco, cerca di capire quali sono le fragilità e di superarle insieme agli altri.

E: sono felice si capisca questa cosa perché per me è fondamentale. Io dico sempre di essere un diesel, faccio fatica a comprendere in fretta le cose, a metabolizzarle. Quando ho poi capito di essere un diesel la mia  vita è cambiata, mi concedo più tempo per affrontare le cose, anche i brani. “Due” all’inizio è stata un disastro, mi veniva da piangere, non mi piaceva. Non tutte le persone hanno quell’agilità, io non ce l’ho, poi invece a lungo termine riesco a fare anche delle belle cose.

I: Noi viaggiamo a bordo del treno delle 8…a cosa ti fa pensare il treno?

E: in realtà è tra i miei mezzi di trasporto preferiti da sempre, sia per il paesaggio che vedi da una prospettiva diversa sia perché sono una persona socievole ed il treno l’ho sempre utilizzato per fare amicizia. Utilizzavo le riviste, le gomme, le offrivo ed iniziavo poi a chiacchierare. Ho incontrato preti, una famiglia che si stava trasferendo, una ragazza che si era appena lasciata. Ho ascoltato tante storie.

I: tanto storytelling. Questo è l’obiettivo, no? Incontrare le persone. Oggi è sempre più difficile.

E: ne incontro tante ma a volte non c’è veramente uno scambio. Spesso o non c’è tempo o ti chiedono semplicemente una foto, ed io in realtà preferirei chiacchierare soprattutto se davanti mi ritrovo qualcuno di stravagante, con un vissuto da raccontare.

I: intanto “Due”, è stato un periodo difficile, pensavi di non farcela, l’hai preparata…avevi qualche asso nella manica?

E: no, ormai sono consapevole e gioco d’anticipo. Conosco i miei limiti, anche quando mi dispero poi penso “Vabbè’…domani è un altro giorno”. Mi prendo tutto il tempo che mi serve, quindi sapevo che mi sarebbe servito solo quello e mi sono tranquillizzata.

I: ed infatti è venuta fuori tutta la tua grinta, il tuo girl power nella serata cover, regalandoci quell’esibizione strepitosa di “American Woman”, caspita ma tu sei rock

E: dentro sì. Avevo voglia di esprimermi anche sotto un altro aspetto insieme a Big Mama, una ragazza di vent’anni con un grande carattere. E’ stato un bel momento, eravamo tutte donne sul palco con “cazzimma” a palla.

I: ed è arrivata tutta! Una delle cose più interessanti della serata delle cover. Il tuo disco, come “Due”, è l’empowering femminile. Una delle tue tematiche preferite.

E: sicuramente da donna sento un po’ il dovere di raccontarmi per quella che sono. Io sono innamorata dell’essere donna, amo le donne e mi piace la potenza delle donne. Abbiamo delle caratteristiche uniche di cui spesso ci dimentichiamo.

I: bellissima la frase in “Ok. Respira”: “Mi innamoro di me stessa”

E: ogni volta, bisognerebbe sempre, tutti i giorni.

I: non posso lasciarti andare via, io ti ho guardato in tv cantare “Tu si na cosa grande, un’emozione fortissima quindi te lo devo chiedere…perché la decisione di cantare in napoletano? Perché quel pezzo?

E: ma in realtà è nata spontaneamente perché è uno dei pezzi della mia vita. Avevo voglia di condividere quello che per me è IL pezzo.

I: Elodie, ti salutiamo così allora, grazie di essere stata con noi!

E: Grazie mille, buon giornata, ciao!

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