Fabri Fibra sta girando l’Italia con il suo tour che sta registrando ovunque grande successo. Nel week end ha fatto tappa a Napoli e a Radio Kiss Kiss Italia. Con lui abbiamo parlato del suo ultimo album, Caos, del suo Caos live e del rapporto con la musica napoletana.
Sara: Ciao Fabri, benvenuto, come stai? Come trascorri di solito la tua pausa pranzo?
Fabri: ciao a tutti, solitamente non ho tempo per pranzare e soprattutto durante il tour, concentro tutti i pasti dopo il concerto. Devo anche dire che non sono per niente bravo a cucinare: il massimo che riesco a preparare è un’insalata con la scatoletta di tonno!
S: viva la sincerità! A proposito di questo, cosa ci racconti di questo ultimo album, Caos, pubblicato lo scorso marzo, dove sei riuscito a raccontare tante storie e metterti a nudo. Come si fa ad avere ancora tanto da dire? C’è per esempio la traccia “Noia” con Marracash, che affronta il tema della noia, quel sentimento che noi occidentali cerchiamo sempre di combattere, ma che invece andrebbe accolto.
F: Quando parlo di Noia parlo della ripetizione all’infinito di cose che avvengono sempre allo stesso modo: scrivi un album, lo pubblichi, vai in promozione, parte il tour. Tutto si svolge sempre allo stesso modo, quindi per scrivere bisogna restare attaccati alla realtà, continuare ad osservare, raccontare storie che hai vissuto o che non hai ancora vissuto, di cui hai sentito parlare dai giornali.
S: nel disco c’è anche una traccia molto forte, “Nessuno”, la storia di uno stalker
F: sì, ho scritto questa traccia con Davide Petrella. Abbiamo provato ad entrare nella testa di un pazzo. Ad un certo punto c’è la frase “Ti seguivo tra la gente” che secondo me racconta la follia dell’uomo. C’è anche un colpo di pistola alla fine della canzone, e tu non sai se ad essere colpito è l’uomo, lo stalker, o la donna, ovvero la vittima della sua ossessione.
S: Tornando al tour, sei alle ultime battute, sei stato a Napoli per il concerto al Palapartenope. Com’è il tuo rapporto con la città e con la musica napoletana?
F: Napoli mi ha sempre affascinato molto. La musica napoletana la sento molto vicina a me perché c’è tra me e gli artisti napoletani una connessione, una ricerca, un modo di raccontare storie che è molto personale e unico. Io vengo dalla provincia, Napoli è una grande città, ma i suoi artisti riescono ad esprimere una unicità che per esempio non sento in una metropoli come Milano dove prevale una certa omologazione anche in ambito musicale. Poi a Napoli c’è il mare, io vengo da una città di mare, quindi siamo in sintonia!
S: Fabri è stato un piacere averti con noi, alla prossima
F: ciao, grazie, alla prossima