Uno dei migliori interpreti italiani, un recordman che ha deciso di concorrere nuovamente al festival di Sanremo. Ha urlato Fantasanremo, ha dato il cinque ad Amadeus diventando l’idolo di tutti (anche di radio Kiss Kiss Italia); Gianni Morandi si racconta e racconta Sanremo (vissuto in tutte le vesti); il matrimonio artistico con Jovanotti e il brano in gara che attraversa tutta la sua storia; il suo rapporto con i social (di cui è il re indiscusso” e con i giovani, travolgendoci con la sua energia, tra battute, rimandi al passato, un omaggio canoro (“Andavo a cento all’ora”, il brano a cui è più legato) e quella gioia di vivere da cui dovremmo trarre tutti esempio.
“Mi emoziono sempre sul palco, me la faccio addosso… Credo che Sanremo sia un palcoscenico molto importante. Io sono un cantante, ho fatto tante cose: il conduttore, l’attore, ho fatto teatro, però io rimango un cantante. Non c’è altro palcoscenico che possa essere così potente come quello di Sanremo. Poi io ci sono andao tante volte, in tante vesti diverse (da conduttore, da ospite e anche in gara) e tornarci era un modo per ributtarmi nella musica e ributtarmi in gara, perché ho sempre preferito la gara a qualsiasi altro tipo di partecipazione….”
Alla domanda se lo sposalizio artistico con Jovanotti abbia fatto da traino a questa partecipazione, Gianni Morandi ha risposto:
“Certamente perché lui aveva scritto l’estate scorsa “L’Allegria”, anzi me l’aveva regalata, perché doveva inciderla lui, ma l’ha regalata a me dopo che ero stato all’ospedale 27 giorni, poi c’era questa Pandemia ed ero un po’ giù di morale. Mi è arrivata quella canzone e mi ha ridato una spinta, è stata quasi terapeutica per guarirmi dall’incidente che aveva avuto la mia mano. Dopodiché ci siamo frequentati molto. Abbiamo penato anche ad altri progetti, ad altre canzoni… ed è arrivata “Apri tutte le porte” che a me piaceva tanto e ci è venuta l’idea di mandarla ad Amadeus… abbiamo fatto un percorso molto normale. Amadeus non ci ha detto niente, ma quando ha annunciato la lista dei 25 eravamo felici; ci siamo comportati non dico come dei debuttanti, ma quasi…”