Nuova fiction in arrivo su Rai 1. Dal 15 marzo, andrà in onda in prima serata Studio Battaglia, adattamento italiano del legal dramedy di successo targato BBC The Split. La serie racconta le storie di uno degli studi legali più famosi di Milano nonché le vicende della famiglia Battaglia, composta da quattro donne: avvocate, madri, figlie, mogli, sorelle, alle prese ogni giorno con il lavoro che spesso si intreccia con la vita privata, rendendole protagoniste di incontri e decisioni difficili…
Scritta da Lisa Nur Sultan (candidata ai David di Donatello e vincitrice dei Globi d’Oro per Sulla mia pelle) e diretta da Simone Spada (Hotel Gagarin, Rocco Schiavone), Studio Battaglia è interpretata da Barbora Bobulova, Miriam Dalmazio e Marina Occhionero – rispettivamente le sorelle Anna, Nina e Viola Battaglia – e da Lunetta Savino nel ruolo di Marina Battaglia, madre delle tre nonché temuta e rispettata avvocata fondatrice dello Studio. A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato proprio con Lunetta Savino
Ida: Buongiorno e benvenuta a bordo
Savino: buongiorno a tutti
I: come stai Lunetta?
S: bene, grazie. A quest’ora di mattina non ancora lucidissima, sperò però di essere sufficientemente lucida
I: tu arrivi dal mondo della radio
S: eh sì, io ne ho fatta molta durante la mia lunga gavetta, lunga e preziosa. Io amavo la radio moltissimo, poi è arrivata la televisione, una sorella prepotente ma io alla radio stavo benissimo perché mi affascinava giocare attraverso la voce e far immaginare cose che non sono così. per esempio, io facevo un personaggio divertente e qualcuno pensava che io avessi 50 anni mentre ne avevo 20. Io mi sono divertita molto
I: quanto ti ha aiutato poi nel tuo lavoro di attrice? La radio è la voce quindi se si vuole tenere incollati gli ascoltatori bisogna puntare anche su altro.
S: è stata una bella palestra, poi ho incrociato tante persone preziose. Si facevano moli radiodrammi oppure facevo un programma in diretta la domenica che si intitolava Carta bianca estate e lì giocavo improvvisando personaggi divertenti. C’era una scaletta ma molto faceva l’improvvisazione e questo mi divertiva moltissimo. Insomma era un po’ quello che ha fatto Arbore all’inizio. Tutto ciò faceva parte anche della mia formazione
I: insomma una bella gavetta preziosa durante la quale hai affinato la tecnica, raffinato l’arte
S: ma ci vuole talento, però..
I: prima di tutto, lo davo per scontato
S: non per quanto riguarda me, ma in generale. Quando i ragazzi mi dicono che vogliono fare gli attori, sì posso dire che c’è quella scuola ma di base ci vuole la predisposizione, il talento che nel tempo va affinato e soprattutto, lavorando, si capiscono tante cose specialmente se si è aperti, pronti a mettersi in gioco sempre. Questo per me è molto importante. Non dare per scontato il mestiere
I: ma anche avere l’umiltà di seguire, di imparare. Lunetta sono tante le cose belle che tu hai fatto, da Cettina di Un medico in famiglia che è rimasta nel nostro cuore ai bellissimi ruoli nei film di Ozpetek, altre interpretazioni anche drammatiche e poi da questa sera arriva Studio Battaglia. Cos’è questo legal dramedy?
S: è una serie con protagoniste donne, madre e tre figlie femmine. Due sono avvocate divorziste come me, quindi, è sicuramente un legal drama ma comedy anche perché si sorride spesso. Il mio personaggio, Marina Battaglia, ha la battuta facile a cui non sa rinunciare ma è sempre una battuta tagliente, sferzante, ironica che a volte può anche ferire, come le dice il suo ex marito interpretato da Massimo Ghini quando si rincontrano. Questa serie è un bel miscuglio di ingredienti nel senso che si affrontano casi legali legati a tematiche varie che si intrecciano poi con le storie personali di queste donne. C’è il padre che ritorna e che vuole “conoscere “ queste figlie visto che è andato via vent’anni prima quindi le ha lasciate che erano veramente piccole
I: è interessante il punto di vista femminile in un momento in cui i rapporti sono un po’ in crisi, si fa un po’ fatica con i sentimenti. Colpa anche del Covid, di questo momento che stiamo vivendo. Non so se è quello che poi vedremo anche nello Studio Battaglia
S: il Covid entra di sfuggita. Io, ad un certo punto, da cinica quale sono come personaggio dirò “vi ricordate, durante la pandemia, quando il telefono non smetteva di squillare” ed erano quelli che si volevano separare. Quindi per noi, per il nostro studio è stata una manna dal cielo. Sicuramente sarà accaduto anche nella realtà. Le coppie che accedono alla Studio Battaglia sono ricche perché sono studi legali importanti perché anche per separarsi servono molti soldi. I poveretti sono costretti a vivere insieme per necessità e le donne, in particolare, spesso non ce la fanno a sottrarsi perché non hanno un lavoro, un’autonomia economica. Questa è una cosa pesante.
I: Lunetta, grazie di essere stata con noi e appuntamento su Rai 1 con Studio Battaglia
S: grazie a voi!