Proteste dei No Dad in Campania, l’assessore Fortini:”Credo che non sia chiaro il pericolo”

 

Ancora la scuola al centro delle discussioni. Ieri si è bloccato l’iter per l’approvazione del nuovo Dpcm. Il nodo da sciogliere riguarda l’apertura delle scuole nelle zone arancioni. Il Ministro Bianchi ha fatto sentire la sua voce e ha dichiarato che “non ha senso chiudere gli istituti e lasciare aperti i centri commerciali”. Intanto continuano le polemiche sulla chiusura delle scuole in Campania voluta dal governatore De Luca. Numerosi i ricorsi delle associazioni no dad che il 2 e 5 marzo hanno indetto uno sciopero della connessione. A Radio Kiss kiss Italia ne abbiamo parlato con Lucia Fortini, assessore all’istruzione della regione Campania.

Ida: assessore buongiorno

Fortini: buongiorno a voi

I: assessore, facciamo un po’ di chiarezza. Perché l’ordinanza del governatore De Luca?

F: perché in questo momento, in Campania, si stanno diffondendo le varianti del Covid ovvero quella inglese e brasiliana che hanno destato nell’Unità di crisi particolare preoccupazione. E anche perché la Campania sta procedendo in maniera molto spedita con il piano di vaccinazione del personale scolastico docente e non docente. In Campania abbiamo avuto un’adesione massiccia, circa 150 mila persone che hanno fatto la pre adesione, 120 mila che hanno completato la procedura e già 55 mila vaccinati per cui stiamo procedendo in maniera rapida. Siamo la prima regione per numeri di vaccinati tra il personale scolastico e, quindi, intendevamo tra virgolette proteggere il nostro personale in questi giorni. Nei giorni successivi, alcuni di loro hanno avuto reazioni al vaccino per cui abbiamo ritenuto che fosse opportuna un’ordinanza per quindici giorni anche per capire come evolverà il virus.

I: e si continua a parlare di ricorsi al Tar. A tal proposito, vuol chiarirci cosa è successo? Sono stati respinti i ricorsi cosiddetti di “estrema urgenza” perché quelli veri e propri saranno depositati in queste ore. Cosa è successo realmente?

F: io non sono un avvocato ma tecnicamente posso dire che sono stati depositati dei ricorsi ante causam cioè prima che il provvedimento avesse efficacia. In questo caso per motivi di urgenza a decidere non è il collegio del Tar ma un giudice per cui quel provvedimento che si emette è un decreto monocratico. Ora le parti presenteranno il ricorso vero e proprio. Vorrei chiarire che, normalmente, quando c’è un decreto monocratico difficilmente il collegio costituito da tre giudici non conferma il decreto monocratico del presidente del collegio. Tra l’altro ci sono delle motivazioni nei decreti che ha emesso il Tar secondo le quali nel caso dell’ultima ordinanza sono contemperati i due diritti, quello all’istruzione e quello alla salute. C’è effettivamente una motivazione forte perché si sta propagando questa variante del virus. Ritengo, dunque, molto improbabile che il collegio ribalti la prima decisione del giudice amministrativo. Gli scontri che sono in atto non mi fanno piacere perché è evidente che se la regione Campania ha emesso questo tipo di ordinanza è perché ne ha ravvisato la necessità. A nessuno fa piacere sospendere l’attività in presenza delle scuole, anche perché la scuola ha bisogno assolutamente di continuità. Detto questo, nel momento in cui ti rendi conto che c’è una necessità, evidentemente devi procedere.

I: cos’è che ai genitori No Dad non è chiaro? Oggi e venerdì c’è addirittura uno sciopero, una disconnessione.

F: io credo che non sia chiaro il pericolo. Devo anche dire che da genitore li capisco. Io ho una figlia di diciassette anni quindi mi rendo conto delle difficoltà che si possono avere con la didattica a distanza. C’è anche un certo nervosismo da parte mia e di tante persone che rispettano le regole perché durante la settimana si vedono tantissima gente che si riversa in strada, che non fa uso regolare di mascherine ed è ovvio che questo crei molta rabbia perché ci si rende conto che si stanno facendo fare dei sacrifici agli studenti ma poi per una gran parte della popolazione tutto questo non conta nulla. Io cerco sempre di ribadirlo, se noi arriviamo a misure così drastiche – e la Dad è sicuramente drastica – lo facciamo perché il virus si sta propagando. Ma il virus si propaga sulle gambe delle persone. C’è tutta una serie di persone che non rispettano le regole, che pensano che tirare giù la mascherina, che fumare per strada, parlare al cellulare senza mascherina non possa essere pericoloso. Ci sono persone che festeggiano in casa con amici, con parenti quindi in realtà molti di loro casomai protestano per i nostri provvedimenti e poi sono quelli – non solo perché poi ce ne saranno altri che sono favorevoli alla Dad – che non osservano le regole. Il principio che le persone non riescono a comprendere è che queste misure drastiche sono il frutto di un comportamento scorretto che noi stiamo assumendo.

I: e in questo momento la situazione è delicata. Intanto il Dpcm si è arenato proprio sulla scuola. Il Ministro Bianchi ha detto che in zona arancione gli istituti devono restare aperti. Lei cosa ne pensa?

F: penso che il Ministro Bianchi stia cercando di difendere il diritto all’Istruzione. Lo conosco, conosco la sua sensibilità. Non sono provvedimenti semplici da prendere. Ogni volta che si sospende l’attività didattica in presenza o si decide di chiudere un’attività commerciale si sa che ci sarà una serie di problemi da affrontare. Non è una posizione semplice. Per quanto lo conosco, ritengo che cercherà di attuare posizioni di mediazione, sicuramente il governo darà la possibilità alle regioni di agire in autonomia anche perché, voglio ricordarlo, la Campania ha una densità di popolazione superiore a tutte le altre regioni. In caso di pandemia, tolte le vaccinazioni, se si pensa al distanziamento questo non ci favorisce. E’ evidente, quindi, che dobbiamo fare scelte molto più drastiche.

I: assessore Fortini, ora siamo in zona arancione ma i dati sembrano portarci verso il rosso. Se malauguratamente dovessimo cambiare colore tutte queste discussioni sulla scuola chiusa o aperta andrebbero a cadere

F: sì, andrebbero a cadere e in qualche modo darebbero ragione alle scelte della regione, dell’unità di crisi, del Presidente che è sempre in prima linea. I nostri esperti ci raccontano delle strutture sanitarie che ora stanno reggendo con sforzo, il personale sanitario non si ferma ormai da mesi e mesi. E’ chiaro che riusciamo a leggere prima quello che potrà succedere di qui a qualche settimana per cui anche quando facciamo scelte drastiche che qualcuno potrà non comprendere, legittimamente, sono frutto di una conoscenza approfondita. Noi facciamo continuamente l’unità di crisi sulla scuola proprio per monitorare la situazione

I: assessore Fortini grazie di essere stata con noi e buon lavoro

F: grazie e buon lavoro a voi!

 

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