Pseudonimo di Giovanni Evani Giancaspro, Gio Evan da Molfetta, è scrittore, cantautore, artista di strada ma in particolare viaggiatore del tempo e dello spazio visto che con la sua bicicletta ha girato Europa e Sud America. La sua fama è cresciuta grazie anche al successo su Instagram e Facebook in cui condivide brevi aforismi in versi e pezzetti dalle sue opere Abbiamo conosciuto meglio l’artista ,forse, più poliedrico dell’intero Festival a Radio Kiss Kiss Italia.
Pino: buongiorno Gio Evan e benvenuto, tu che sei un fenomeno social e che hai girato mezzo mondo in bicicletta al festival di Sanremo hai fatto una tappa importante per la tua carriera. Come ti senti dopo l’esibizione di eri sera?
Gio: sento un po’ di tutto come se fossero salite tutti i postumi degli anni tra stanchezze e ambizioni, è indescrivibile bello e shoccante.
Pino: ieri pensavo ma Gio Evan viaggia meglio con la musica o con la bicicletta?
Gio: bellissima domanda, ti dico che la bicicletta mi ha aiutato tantissimo nella mia musica, perché durante la passeggiata in bici fischietto tantissimo mi apre alla melodia insomma. Mi porta ad una spensieratezza per poi entrare nella dimensione musicale, infatti poi la musica testimonia il fatto che tu viaggi!
Pino: In redazione sfogliavamo il tuo libro è tra le righe leggevamo pensieri con cui concordiamo e mai ci avremmo pensato però.
Gio: Una cosa che insegna la poesia è che basta che ci sia per essere di tutti, dobbiamo collaborare con il pensiero e la filosofia all’unisono senza divisioni che sono il vero male. Non sono io che scrivo la poesia ma è la poesia che usa me entrando dentro di me.
Pino: Questa sera nella serata dedicata alle cover hai scelto “Gli Anni” di Max Pezzali, ti ci ritrovi in questa canzone, c’è qualcosa che ti lega agli 883?
Gio: Io volevo cantare una canzone di Max Pezzali perché è il guru della mia adolescenza, in tutte le mie prime volte lui c’era sempre, mi sembrava doveroso nella mia prima partecipazione a Sanremo portare un’opera di una persona che stimo tantissimo. Ieri mi ha mandato un vocale e mi ha emozionato.
Pino: Arnica è una pianta curativa delle dolomiti, ma curativa anche per i mali che stiamo vivendo?
Gio: Si, questa canzone si, è proprio per questo che nasce è andata ad intervenire dove la pianta non riesce ad arrivare dove il piano fisico si ferma per ricorrere al campo eterico, e chi si occupa dell’eterico? Gli artisti solo loro hanno le redini dei campi sottili della vita. Una sorta di pomata dell’anima per lenire il pensiero quando è guasto.