SPALLETTI:”PARTIREMO DAL 4-2-3-1. CHAMPIONS, OBIETTIVO CHE MI OSSESSIONA. VORREI TENERE FABIAN, KOULIBALY E INSIGNE”

 

Nel corso della conferenza stampa di presentazione quale nuovo allenatore del Napoli, Luciano Spalletti ha risposto alle domande dei cronisti presenti in sala stampa al Konami Center di Castelvolturno:

“Mi fa piacere ritrovarvi, qualcuno già lo conosco, qualcuno lo conoscerò. Chi è quello più cattivo tra voi?. Iniziamo magari con le curiosità sul ritiro. Stiamo qui per 2-3 giorni per i test, le visite, tamponi Covid. I 7 degli Europei saranno in vacanza e verranno nella seconda parte a Castel di Sangro, per gli altri si calcola la regola dei 21 giorni e saranno a Dimaro. Mertens? L’ho sentito il giorno prima e dopo l’intervento e mi ha detto che voleva passare a salutare tutti, ma qualche giorno in più l’avrà perché avrà controlli post-operatori. Il Napoli è forte, sono curioso di entrarci prima possibile per capire quanto ne è consapevole, essere forte se non sai di esserlo a volte non completa il comportamento, di questo mi renderò conto strada facendo. Da quando me l’hanno detto, che sarei stato il tecnico del Napoli, non gli ho levato gli occhi di dosso mai, per cui mi piace, mi assomiglia e però bisogna andarci dentro. Sono rimasto un po’ a casa, per quelli come me si sta con la famiglia e si guardano le famiglie e si vive in campagna. Vivere in campagna fa bene, rinforza i piedi, c’è molta strada da fare ed avere piedi forti è una bella cosa. Io sono sempre emozionato, è un lavoro che mi piace, mi crea sempre battiti forti al cuore, stare nello spogliatoio ed in campo. Qui sono stato contento dal primo momento, il Napoli è forte, la città è forte, completa il mio tour dell’anima, allenando a Roma la città del Papa, eterna, a San Pietroburgo la città degli zar, Milano la città della moda e dell’industria e Napoli ora e sono orgoglioso perché siederò la panchina dove ha giocato Maradona, il suo campo, e poi parlavo di tour dell’anima perché è la città di San Gennaro, dove calcio e miracoli sono la stessa cosa. Abbiamo solo una strada, una sola risposta: i risultati. Non c’è altra strada. Ai tifosi quello che gli dai glielo rendono con gli interessi, è un progetto importante allenare qui. Mi piace lo slogan “sarò con te”, la canzone di battaglia di tante partite, mi piace particolarmente perché è un segnale, un grido d’appartenenza che non deve mai mancare nelle squadre e nello sport, ma è una mano che ti tende la città, forte, importante, che dovremo stringere forte per arrivare lontano, dimostrare di meritare questa maglia. E’ una squadra della città, sono quasi tutti tifosi azzurri, e quindi dobbiamo restituire l’amore della gente col comportamento e la disponibilità in campo. Secondo me sarebbe meglio che io parli prima con lui, ma io ne parlo bene (ride, ndr) e non lo turbiamo. Io ci ho parlato con telefono, gli ho fatto i complimenti dopo un gol in nazionale, gli ho detto che a me farebbe piacere fare questo percorso con lui al mio fianco. Poi naturalmente ci sono altre questioni nel calcio e quelle le vedremo quando ritornerà. Gli faccio i complimenti, a lui, Di Lorenzo, per l’europeo spettacolare, ha fatto vedere più volte il suo marchio di fabbrica e faccio i complimenti anche a Di Lorenzo che è completo, forte fisicamente, presente, che si adatta a fare tutto in maniera di qualità. E pure alla nazionale, sembra più una squadra che una selezione di calciatori e stanno sempre nell’altra metà campo e non nella propria, molti allenamenti credo siano per fare gol ed un calcio offensivo, perciò complimenti anche se nell’ultima partita abbiamo visto il palleggio della Spagna, che è il migliore, anche se fino a quel momento l’avevamo fatto noi. Io tutto, mi sveglio sempre in forma, preciso, mi deformo in base a chi trovo nel corso della giornata (ride, ndr), per me non chiedo niente, chiedo solo per il Napoli. Io non ho bisogno di niente, mangio una bistecca, non ho bisogno di una mucca, sono qui per allenare bene il Napoli, per fare risultati per il Napoli, questo mi darà possibilità per restare forte per Napoli. Napoli è piena di uomini che hanno lasciato il segno nella sua storia, Napoli ama come nessuna altra città i propri eroi, io e la mia squadra vorremmo diventare delle persone ricordate dai tifosi azzurri, questo vorrei. Sono felice di avergli dato la possibilità di fare una fiction, ma aveva i contenuti per farla anche su di lui, mi dispiace che non abbia avuto grande successo e sia stata criticato e se me lo dicevano prima io un paio di scene per fargli fare il pieno le facevo (ride, ndr). Io non voglio sottrarmi, poi ci sarà spazio per le cose meno importanti, ma ora c’è una importante, il Napoli ed i suoi calciatori. Il presidente ha toccato i tasti giusti, deve mettere a posto i conti e puntare alla Champions. La prima caratteristica è di avere calciatori forti per entrare nelle 4 perchè ci sono grandi squadre, ma è chiaro che sarà la mia ambizione ed ossessione, Napoli ho letto che è la città che ha più napoletani in giro per il mondo ed è già il primo motivo per non restare fuori dell’Europa che conta. E’ venuto fuori che io terrei tutti quelli a disposizione e sarei contento così, ed era un tentativo anche per fare i complimenti a chi ha creato la squadra che è forte, poi sappiamo che per contratti in scadenza e Covid e altre questioni il prossimo Napoli qualche conseguenza e sarà differente dai precedenti, ma siamo qui per questo, per costruirne un altro altrettanto forte, i dirigenti lavorano per questo. Dobbiamo essere pronti su quello che succede, abbiamo persone addette, pronte su quello che avverrà, come tutte le squadre di serie A. Con il presidente ho parlato più volte dopo la firma, fra di noi ci si dice qualcosa in più ma quello per il momento non lo possiamo raccontare. Dobbiamo lavorare in maniera seria, vista la qualità che abbiamo anche al di fuori della squadra si va a mettere le caselle e lo spazio che una partita vuole. Un calcio che somigli alla città e di cui ne siano orgogliosi, l’aggettivo magari mi aiuti lei, ma una squadra sfacciata mi piacerebbe, di scugnizzi che credono nel proprio talento e che vadano a mostrarlo su ogni campo. E’ una competizione a cui io tengo molto, come la Coppa Italia, il campionato, le amichevoli, ogni allenamento mette un premio giornaliero, piccolo, ma se tu ti alleni bene per sette giorni, stai tranquillo che la partita la giochi meglio e si parte da lì e si deve figurare ogni volta che la nostra squadra scende in campo, io rappresento Napoli e facciamo le cose per bene, si fa sul serio, non si snobba niente. Io in campagna e anche l’animale più grande non dosa la forza per mangiare i più piccoli, non c’è una maglia per varie competizione, la maglia è sempre quella! Il presidente ha fatto bene a dire quando mi ha contattato, io gli ho dato la mia disponibilità, aggiungendo che avrei preferito partire dall’estate. Gattuso ha fatto un lavoro splendido, gli do merito, è una persona che conosco bene e so le sue idee, è un passionale, ci mette sentimento, per quello che può essere accaduto non lo so, è mancato un risultato ma per arrivare lì ne hanno vinte tante, ma a volte si resta fuori per la differenza reti e si dà colpa ad un gol ma hanno pedalato nel girone di ritorno anche se a volte si trovano squadre che probabilmente hanno meno da dire, a volte alcune non hanno proprio niente da dire ma fanno comunque grandi partite e bisogna pensare a noi, mettere in campo sempre il massimo. Credo ci sia stato anche un cambiamento dirigenziale negli arbitri. Io ne conosco molti, sono anziano, diventa difficile sindacare, ne ho ricevuti tanti a favore o sfavore, ho fiducia e mi fido di queste persone che ci sono adesso. Mi hanno arbitrato anche da giocatore quelli che ci sono ora, ho un rapporto amichevole dentro la professionalità e quindi non posso aiutarla. Io se fossi un presidenti prenderei un tecnico che può incidere sui calciatori, conosco molti dello staff tra cui Giuntoli che viene anche dalle mie parti, conosco la qualità di quei giocatori, che percorso hanno fatto per venire, se scelgono un giocatore per il Napoli è difficile che lo sbaglino totalmente, poi ci sta un periodo di difficoltà, ma noi si può lavorare sul far vedere il loro valore, è un percorso quotidiano. Non posso rispondere a questa domanda, ma è possibile sia anche avvenuta”(ride, ndr). Non vedo perché non dovremmo far bene con la rosa attuale, Osimhen rientra in questo discorso, attacca la profondità e siccome va di moda venirci a prendere col portiere, con la difesa sulla metà campo, alzano la linea e lui negli spazi ha grandi qualità, sa far gol, aiuta la squadra, copre quegli spazi e non li lascia agli altri, se li conquista da solo, è uno forte come Mertens, Petagna e ci vorranno un po’ tutti per arrivare in fondo, le distanze da colmare sono ampie. Bisogna essere bravo a fare un po’ tutto, a volte alcune cose gli altri non te le permettono. Se vedi le big Liverpool, City, Real, ci sono momenti in cui pure loro si mettono davanti la linea a fare blocco difensivo, a volte per tattica per gli spazi a campo aperto. La nazionale ha saputo adattarsi ed è andata in finale, ma il passaggio fondamentale è che si faccia tutto come squadra, non disuniti e sbrindellati a giro, ma sempre in 30 metri, aggressivi e cattivi quando si va in pressione, correre per la squadra quando si deve difendere, la partita va riempita di cose, non una sola. Poi c’è il lavoro sporco, i contrasti, tutte quelle cose che aiutano i compagni a fare meno metri, a dare più fiato. Sì, 4-2-3-1 nella base, poi naturalmente nel calcio attuale le più brave hanno fatto vedere la qualità dei calciatori, quello conta, poi si modella col possesso, tutte ora occupano le piazzole sulla linea difensiva per minare la struttura difensiva. Le novità degli ultimi tempi vanno sullo spazio in trequarti, anche senza preoccuparsi della palla, perché lì l’alternarsi porta alla differenza, è una rumba di alternanza di posizioni per non dare riferimenti, mantenendo l’ampiezza, con la difesa a 3. In Italia siamo sempre stati attenti ad avere più uomini nella costruzione che avere calciatori in zona trequarti sopra la palla, a Coverciano parlano addirittura di costruttori ed invasori, l’Atalanta ci ha insegnato, ti manda tutta la gente subito lì, ma a noi dicevano quando perdi palla ho più uomini dietro che costruivano, ma loro hanno più uomini lì per riattaccarti e si fa meno metri. Ci si rende conto di potenziale e caratteristiche e poi si va. Non c’è bisogno di dire che lo stadio Maradona pieno è differente da quelle partite dove si sentiva la palla. Diversi giocatori mi sono piaciuti, di quelli non molto famosi, ma non facciamo nomi perché ci piacciono più i nostri, facciamo i nomi dei nostri! Le partite comunque sono state molto lottate tutte, vive, tutte organizzate. Loro sono già in debito con me, tutti, poi lo racconterò a loro. Non posso dirlo a voi. Non si possono fare paragoni con lui, l’ha detto, ha ragione (ride, ndr). Sotto l’aspetto motivazionale è uno dei più bravi, le frasi però le usiamo un po’ tutti, noi ne abbiamo già una sulla casacca d’allenamento. Prendetela., se no pare che abbiamo copiato… Viene mostrata la casacca con la scritta “sarò con te, e tu non devi mollare”. Meret e Ospina sono portieri importanti, siamo contenti di avere due portieri di questo livello qui, ci sarà bisogno di gestire tante partite e tanto stress, servono 20 più 3 portieri forti e avere 2 portieri così è un grande vantaggio. Il VAR è perfetto, ho visto partite di B e sull’episodio ero abituato all’intervento per rimetterlo a posto, ma non c’era, poi ci sta che sia necessaria anche un po’ di interpretazione ed a volte è più a favore, altre volte a sfavore, finalmente s’è fatto questo, già dal gol-non gol. Ho sentito anche del doppio tesseramento, i giovani che possono anche giocare a calcio, capiscono anche il punto di vista opposto. Ogni volta che sono venuto qui l’ho sempre trovata una città piena di iniziative, movimento, emozionante, non ci sono stati per lunghi periodi, ho ricevuto anche un premio a Castel dell’Ovo, amici a Ischia passando da qui, non sono adatto a viaggiare per Via Toledo di continuo, farò una vita molto focalizzata, in quelle strade voglio la felicità dei napoletani e noi possiamo dargliela. Lo devono fare per loro, non per me, per i loro compagni. Il massimo, sempre, a disposizione per aiutare il compagno. Io voglio dire una cosa ai ragazzi anche sui contratti: i contratti ci fanno essere del Napoli per un numero di anni, in questo ambiente qui, a Napoli, le vittorie che faremo possono farci entrare nella storia per sempre e questa è la differenza. S’è dimenticato Zielinski che anche va di là, rispondevo su Osimhen, ma non è che gli altri non lo facciano, Insigne sa fare questo e quell’altro, dagli spazi stretti vede anche dove non guarda. Dipenderà anche dagli avversari, se loro stanno là non c’è lo spazio dietro, quindi bisognerà giocare sui piedi nello stretto, se loro vengono qui invece… ma le squadre contro di noi come guardiamo noi il video anche loro studiano e spazi ce ne daranno pochi dietro le spalle.Solo l’impegno, mio e di chi è vicino a me. Con ADL d’impatto mi sono trovato bene, io mi trovo sempre meglio con chi dice ciò che pensa rispetto a chi pensa ciò che può dire e lui è uno che ti dice le cose in faccia e quindi sono a posto. Il matrimonio è lungo, spero sia lunghissimo, ma le cose bisogna farle bene, sempre ed ho i miei punti di vista che gli dico. Quella è la più facile, si inverte vertice alto-basso e va da se. Può essere anche 4-3-3, io ho detto 4-2-3-1 di base in funzione della palla agli avversari, quando ce l’abbiamo noi è una rotazione semplice, è un quadrato che tecnicamente viene scontato ocn i due mediani in verticale ed il mediano tra i centrali, Di Lorenzo spesso fa il terzo centrale più stretto ed alzano il terzino sinistro, l’importante è non tirare a campare. Lozano mi piace? Lozano sì, è quello che mi ha buttato fuori dalla Champions con l’Inter (ride, ndr), fu una sua accelerazione a crearci problemi.”

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