Annalisa a KKI:” In Bellissima racconto un rifiuto che diventa occasione per ballare”

Annalisa si racconta ai microfoni di “Radio Kiss Kiss Italia”, partendo da “Bellissima”, il suo ultimo singolo che anticipa un nuovo progetto discografico di cui sta definendo gli ultimi dettagli. Un brano autobiografico che nasce dalla voglia di raccontarsi e raccontare quello che le succede attraverso le canzoni.

“Bellissima nasce alla fine dell’estate 2021 in un momento in cui riponevo delle aspettative in una situazione, in un appuntamento e poi questo appuntamento non si è verificato all’ultimo minuto quindi è questo il motivo per cui dico “ma come? Ero bellissima, ero così figa e tu non sei mai arrivato”… è questo il senso. È il primo racconto che va a comporre il senso di una storia che pian piano, quando potrò farvi ascoltare le altre canzoni, scoprirete”

Sempre a proposito di “Bellissima”

“Raccontare un rifiuto, che a volte è un taboo e farlo in questa maniera, trasformandolo in un’occasione per ballare, per guardarsi allo specchio e capire cosa è importante e cosa no, può essere un modo per raggruppare un po’ tutti, perché un po’ tutti si rivedono in questo tipo di situazione e nel modo di reagire anche… invece di piangere vado a ballare” 

Esperimenti sonori nuovi per abbracciare una nuova fase artistica alla quale Annalisa arriva attingendo dalle sonorità pop ed elettro pop internazionali e ispirandosi alle voci e allo stile di grandi artiste italiane: una su tutte Nada. 

E poi ancora il racconto del suo tour, rimandato più volte, le sue partecipazioni a Sanremo e per chiudere un messaggio a tutte le donne, partendo da una frase rilasciata qualche tempo fa in un’intervista: “Essere giuste non significa seguire le regole, significa sentirsi giuste”. 

“È una frase in cui mi ci ritrovo ancora. Credo che sentirsi bene con se stesse sia una regola fondamentale… sicuramente lo è per me. Molto spesso noi donne (ma un po’ tutti) siamo sottoposti al giudizio o all’imposizione di alcuni aspetti come il dover essere eleganti, fini o in un certo modo. Queste cose in realtà sono un retaggio del passato in una società che si sta comunque evolvendo e sta andando, spero, nella direzione giusta. Però la cosa fondamentale, appunto, è sentirsi bene. Non esiste una formula magica, una regola che ti fa essere accettata o apprezzata; è talmente tutto così soggettivo: in primis devi stare bene tu. Poi se qualcuno ritiene che tu possa migliorare sotto alcuni aspetti deve comunque partire da te. Devi guardarti allo specchio e decidere se c’è qualcosa di te che vuoi migliorare… che non ti fa star bene. Tutto il resto con calma e per favore (ride), perché qui tutti stiamo facendo del nostro meglio”. 

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