Da qualche giorno il nostro mare ha un visitatore speciale: un raro esemplare di balena grigia. L’avvistamento è avvenuto dapprima al largo di Ponza e poi tra Sorrento e Baia. Il passaggio di questo cetaceo non è passato inosservato. Alcune imbarcazioni hanno avvicinato Wally, una in particolare ha sfiorato la balena. I ricercatori cercano di monitorare i suoi spostamenti e studiare il percorso. A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato con Roberto Danovaro, Presidente della stazione zoologica Anthon Dohrn di Napoli
Ida: Danovaro buongiorno
Danovaro: buongiorno a voi
I: stiamo guardando video e immagini davvero molto belli di Wally che naviga nei nostri mari. Cosa succede?
D: si tratta di un fatto straordinario e rarissimo, quasi unico. A memoria, credo ci sia stato solo un avvistamento moltissimi anni fa lungo le coste d’Israele perché si tratta di una balena rarissima che normalmente non vive nel Mediterraneo, ma da molti decenni nell’Atlantico e che ormai è rimasta con la popolazione residua solo nel Nord Pacifico. Quindi è veramente una cosa inusuale, bisogna capire adesso perché è qua. Questo è ora il dubbio che abbiamo.
I: vederla è bellissimo, si è fatta addirittura avvicinare da qualche imbarcazione. ma vi siete fatti un’idea?
D: ma questa è una caratteristica proprio di questa balenottera. Di solito raggiungono i 15 metri di lunghezza, non sono gigantesche come la balenottera azzurra o quella comune. Sono costiere e sono molto intelligenti quindi si lasciano avvicinare. Infatti, nel Nord Pacifico sono la meta ideale per il whale watching, l’osservazione dei mammiferi. Stanno sotto costa perché come abitudine alimentare danno musate sui sedimenti e poi mangiano crostacei, alghe, insomma quello che trovano sul fondo. Il problema è che il Mediterraneo è molto povero di questo cibo e tra l’altro è anche molto contaminato. Queste sono delle condizioni ovviamente non favorevoli a questo tipo di grandi animali. Probabilmente si è persa, è anche un po’ denutrita e si sta muovendo anche lentamente. Quindi abbiamo un po’ paura, sinceramente, che possa non farcela.
I: come la si può aiutare?
D: i ricercatori della stazione zoologica hanno cercato, con molta pazienza, di accompagnarla verso il largo perché il rischio di incidenti è molto elevato a costa. Tra sabato e domenica era a Pozzuoli, poi si è allungata verso Procida. Quando si presentano denutriti, questi animali soffrono molto il rumore. Se stanno bene si avvicinano loro alle imbarcazioni ma se non stanno bene potremmo, per esempio, cercare di non avvicinarli. La tentazione di vederli è tanta ma per loro è un continuo stress e quindi vengono distratti dalla possibilità di alimentarsi. Insomma potremmo creare più problemi oltre a quelli che ha.
I: quindi bisogna stare a debita distanza se si ha la fortuna di avvistarla.
D: e guardarla a distanza. 20. 30, 50 metri senza andarle incontro.
I: c’è chi attribuisce questo passaggio nella nostre acque al cambiamento climatico. Lei cosa ne pensa?
D: c’entra sicuramente perché le balenottere si muovono in acque molto fredde e il riscaldamento delle acque non fa bene tant’è vero che fanno grandissime migrazioni. Passano l’estate nel Mare di Bering, ad altitudini polari, e scendono d’estate per riprodursi lungo le coste della California. Scendono durante l’inverno quando ci sono, per condizioni particolari, maggiori ricchezze di organismi per cibarsi. Quindi il cambiamento climatico, il riscaldamento impoverisce un po’ il mare. Sappiamo che d’estate l’acqua è più trasparente ma è anche meno ricca di organismi e questo potrebbe dare un colpo molto forte alla sopravvivenza di questi giganti del mare.
I: state monitorando Wally?
D: diciamo che ci si affida molto alla scienza dei cittadini e alle osservazioni perché gli occhi di tutte le persone che sono in mare amplificano la vista dei ricercatori. Il nostro gruppo di ricerca farà il possibile per monitorare. Spesso con questi grandissimi animali non si può fare molto perché non si possono prendere e mettere in una vasca. Con i delfini e le tartarughe si riesce a fare, con i grandi cetacei è molto più difficile. Stiamo ragionando sulla possibilità di fare un grande centro di recupero cetacei proprio a Napoli. Vedremo se riusciremo ad avere delle strutture proprio per salvare, un domani, questi grandi animali. Senza questi grandi animali saremmo tutti un po’ più poveri.
I: e allora, lunga vita a Wally. Buon lavoro a lei
D: grazie