L’esordio stupefacente di un’autrice ventiquattrenne dalla scrittura carica di emozioni e di bellezza.
«Camminavo a passi lenti da un capo all’altro della Casa e lo strascico di pelliccia mi seguiva come un pesante serpente tortuoso. Bestie selvatiche, legno di canfora, pino che brucia e pane che fuma: riempivo la Casa di luce e calore. Ne ero la forza vitale, l’organo palpitante in un torace di carpenteria».
Ossessionata dall’età dell’oro della sua famiglia, una donna decide di passare tutta la vita nella grande casa della sua infanzia, un tempo piena di gioia. Un giorno o l’altro, tuttavia, dovrà pur affrontare il mondo esterno. Prima di scegliere definitivamente la quiete, ci trascina nel labirinto della sua memoria come un’acquarellista, ordinando i ricordi a seconda delle stagioni. Cosa resta delle primavere, delle estati, degli autunni e degli inverni di una vita?
Una saga familiare raccontata attraverso i ricordi e cadenzata dal sole dell’estate, dal vento dell’autunno, dalla neve dell’inverno e dai pollini della primavera. Tra bagni nel misterioso laghetto torbido e vorticose discese in slittino si dipana la storia di una grande famiglia e della casa che ne è il catalizzatore, fino all’inevitabile decadenza di entrambi.
Perrine Tripier ha ventiquattro anni. Le guerre preziose è il suo primo romanzo.