L’Italia vede di nuovo la Luna Rossa, Lars Borgstrom: “Grandi! Sapevo che ce l’avrebbero fatta ma non 7-1”

 

L’Italia vede di nuovo la Luna Rossa. Il team Prada Pirelli torna a solcare i mari facendo sognare milioni di appassionati di vela e non solo. Battendo l’Ineos Team Uk con il punteggio di 7 a 1, l’imbarcazione tricolore vince la Prada Cup e conquista la qualificazione per l’America’Cup 2021. Ora l’appuntamento è per il prossimo 6 marzo quando sfiderà il difender e padrone di casa Emirates Team New Zealand per la 36esima edizione della Coppa America di vela. A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato con Lars Borgstrom, tra i più noti trimmer, per 4 volte in Coppa America con Il Moro di Venezia, Luna Rossa e Mascalzone latino

Ida: Lars buongiorno e benvenuto a bordo

Borgstrom: buongiorno a te e grazie per l’ospitalità

I: come commentiamo questo successo di Luna Rossa?

B: sicuramente questa occasione merita un commento. Ho seguito con grande interesse questa sfida che è stata prima di tutto tecnologica. Io sono tra quelli che appena viste le barche è rimasto un po’ scettico. Chiaramente, essendo stato abituato alla vela tradizionale, queste barche ormai volano quindi dal Treno delle 8, in realtà simo quasi in aereo.

I: è vero… tra l’altro lo stesso equipaggio è attrezzato in maniera adeguata

B: sì, assolutamente. Tornando a quello he dicevi, l’emozione è stata fortissima. Queste regate per le selezioni per la prossima Coppa America avevano solo tre sfidanti di altissimo livello. Gli americani sono usciti per primi ma anche in seguito a problemi tecnici che hanno avuto ma la sfida tra gli inglesi sulla carta era molto molto dura. Se dobbiamo valutare gli avversari sul peso delle medaglie olimpiche, il timoniere di Ineos aveva cinque medaglie olimpiche al collo, quattro d’oro e una d’argento. La strada per i ragazzi italiani, quindi, si presentava tutta in salita. A dire la verità, non mi aspettavo questo 7-1, ero convinto e speranzoso sul fatto che Luna Rossa ce l’avrebbe fatta ma non pensavo così. E’ stato davvero un bellissimo risultato. La cosa bella è stata vedere i ragazzi regatare in maniera impeccabile nelle ultime prove. Ma anche quel punto concesso agli inglesi è arrivato perché gli inglesi davvero lo hanno difeso con le unghie e con i denti. Il punto della bandiera per loro

I: tornando alle imbarcazioni. Sono super tecnologiche e i ragazzi dell’equipaggio sembrano astronauti

B: sì sì. Per quanto riguarda la velocità, abbiamo visto tutti che vanno dai 30 ai 45 nodi quindi velocità che sull’acqua sono notevoli. Qui partiamo dai 50 fino a rasentare i 100 kmh quindi il casco è obbligatorio. Sono barche che hanno sollecitazioni molto forti durante le manovre e hanno forza di accelerazione di gravità per cui il casco e il giubbotto protettivo sono obbligatori. Poiché sono barche piuttosto grandi e possono capovolgersi, ognuno dei ragazzi ha una piccola bombola con una riserva d’aria di 3 minuti per evitare inconvenienti qualora dovessero ritrovarsi sott’acqua. E’ una vela molto diversa da quella dell’ultima Coppa America a cui ho partecipato nel 2007 ad Auckland. Si è evoluta tantissimo e si sta evolvendo un po’ tutto lo sport. Sempre più frequentemente vedremo dalle nostre spiagge ragazzi che si divertono a regatare con strumenti che consentono di sollevarsi sull’acqua che non sono, in realtà, una grossa novità. I primi esperimenti risalgono alla fine dell’800 primi del ‘900 però ora c’è la tecnologia che consente di usarli in maniera molto più efficiente.

I: ora c’è un periodo dio pausa e poi appuntamento con il team New Zealand. Che chance ci sono per Luna Rossa?

B: questa volta è davvero un mistero nel senso che la barca italiana ha dimostrato di essere nettamente superiore agli altri due avversari e tra l’altro abbiamo avuto modo di capire soltanto durante le regate che i ragazzi hanno continuato a lavorare. Il Team di Luna Rossa non si è mai fermato, ha continuato a sviluppare la barca. L’incognita è che l’ultima volta che Luna Rossa ha incontrato Team New Zealand è stato a dicembre in una serie di regate preliminari che sono state vinte dai neo zelandesi. Bisogna mettere sulla bilancia che i nostri ragazzi hanno fatto due mesi di regate combattutissime e chiaramente non c’è miglior allenamento della regata perché sviluppa una serie automatismi e hai la possibilità di rafforzarti con un avversario. Cosa che non è successa per Team New Zealand con una differenza: nelle Coppe precedenti, diciamo fino al 2007, il Defender non poteva scontrarsi con altri ma si allenava con una seconda barca del suo stesso team. Questa volta, i neo zelandesi avevano una sola barca quindi non hanno regatato contro il loro sparring partner ma hanno regatato da soli. Hanno continuato ad osservare le modifiche e i risultati delle regate che facevano gli sfidanti. Queste barche hanno una quantità di strumentazioni che consentono di analizzare tutti i dati per vedere fino che punto stavano migliorando rispetto alla competizione. Ora, però, è tutta un’altra regata. New Zealand ha adottato delle soluzioni tecnologiche diverse per quanto riguarda gli alettoni che fanno volare le barche. Aspettiamo quindi con ansia il 6 marzo per vedere cosa accadrà.

I: intanto noi ci prepariamo a tifare. Facciamo un grandissimo in bocca al lupo a due ragazzi napoletani che fanno parte dell’equipaggio: Pierluigi De Felice ed Emanuele Liuzzi. Lars, grazie di essere stato a bordo del Treno delle 8 e non di Luan Rossa, purtroppo, ma l’abbiamo sognata

B:purtroppo no, diciamo che insieme a loro tutta la città e forse anche tutto il Paese tifano per loro. Speriamo bene e forza Luna Rossa.

 

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