C’è Terence Hill, che «visto dal vivo dimostra 50 anni. Visto in televisione ne dimostra 40. Visto da 10 km di distanza, dimostra 8 anni: praticamente un bambino», talmente timido che all’inizio usava uno stuntman per le scene dei baci mentre interpretava da sé le scene pericolose, e che la prima notte di nozze l’ha passata in garage. C’è Gianni Morandi, nato con un parto difficile: l’ostetrica dovette tirarlo fuori dalle mani, che sono quindi quattro volte la media delle mani normali. C’è Francesco Totti, nato invece al diciottesimo minuto dei tempi supplementari davanti a 15 milioni di spettatori su Sky e intenzionato a fare il «raggionie’», non il calciatore, ma suo padre gli bucava i libri per farlo smettere di studiare. Un’indagine assurda ed esilarante sulle persone famose, tutta giocata sul paradosso, l’assonanza linguistica, i toni fiabeschi cui nel corso della sua lunga carriera Nino Frassica ci ha abituato.
Anch’io sono un Vipp, ma non mi sento Vipp, me lo dicono gli altri.
A me non piace. L’altra sera purtroppo ho perso le staffe con un ragazzo di cinquantanove anni, un mio ammiratore di Reggio Calabria, si chiama o Rocco Misasi o Enzo Pappalardo.
Continuava a dirmi:
«SIGNOR NINO, lei è un VIPP…
Come mai è VIPP?…
SIGNOR NINO, che fate la sera voi VIPP?
Come posso fare a diventare VIPP pure io?…
SIGNOR NINO, quanti VIPP conosce
lei che è VIPP?…»
L’ho accoltellato.
Nino Frassica è un attore, conduttore e comico italiano. Ospite fisso del programma Che tempo che fa, interpreta il maresciallo Cecchini nella longeva fiction di Rai 1 Don Matteo. Il suo ultimo libro è Novella Bella (Mondadori 2018). Per Einaudi ha pubblicato Vipp. Tutta la Veritàne (2021).