SANREMO 2021, ASCOLTI IN CALO. DIPOLLINA:”E’ UN MINESTRONE E NON E’ FACILE MANDARLO GIU'”

 

71esima edizione del Festival di Sanremo che passerà alla storia perché unico e ci auguriamo irripetibile. Platea vuota, protocollo con regole ferree e scarso entusiasmo del pubblico da casa. Ne abbiamo parlato a Radio Kiss Kiss Italia con Antonio Dipollina, critico televisivo di Repubblica

Ida: buongiorno e benvenuto a bordo. Ti abbiamo strappata dalle braccia di Morfeo.

Dipollina: buongiorno a te, anche da Morfeo

I: che Sanremo stiamo guardando?

D: il momento che stiamo attraversando condiziona tutto, ha condizionato l’intera vigilia per mesi e poi anche la sua partenza. Dopo di che è partito questo equivoco fortissimo, tutti erano convinti che siccome la gente è costretta a stare in casa, a quel punto in automatico anche chi non ha mai visto Sanremo si sarebbe messo lì a guardare il Festival. Questo non è successo perché chi, negli anni scorsi, usciva pur di non vedere Sanremo quest’anno non ha avuto nessun interesse a guardarlo e ha fatto altro. Si è poi parlato per mesi del problema atroce e fortissimo dell’assenza di pubblico e di come si sarebbe superato questo problema finendo col condizionare soprattutto la prima serata, abbastanza la seconda. La soluzione poteva essere fare finta di niente. Resto convinto che una parvenza di pubblico come Amadeus ancora ieri implorava poteva starci e risolveva tutto. Alla fine il Sanremo che stiamo guardando è diventato quell’ibrido che evidentemente a molti non è piaciuto

I: intanto, quest’anno ho notato che il discorso social è molto più evidente rispetto alla musica. Amadeus presenta gli artisti prima con i milioni di visualizzazioni e poi per quello che fanno. Tutto questo si riflette anche sugli ascolti del Festival. Sappiamo che i giovani guardano il loro idolo e poi vanno via. Cosa ne pensi?

D: penso che hai ragione. Molto pubblico della fascia 50/60 che era il grosso del pubblico del Festival nonché di tutta la tv, perché non dimentichiamo che chi guarda la tv generalista ha un’età media intorno ai 60 anni, si è trovato disorientato. Ieri sera ho sentito che dopo due giorni il video di Sanremo di Fedez e Michielin aveva un milione e centomila visualizzazioni fa impressione a chi non è social. E’ chiaro che molto pubblico di quel tipo rimane un po’ disorientato e probabilmente non lo accontenti con Orietta Berti e basta. Diventa un minestrone in cui ci sono dei pezzi strani e mandarlo giù non è facile

I: in effetti quando si pensa al Festival viene in mente la melodia italiana. Ora non per essere antichi, questa edizione è un po’ spiazzante

D: soprattutto quando poi partono le cover di canzoni di venti o trent’anni fa, cambia tutto e questo lo pensano in molti

I: quale cover ti è piaciuta di più?

D: ce ne sono state di molto suggestive e anche di pessime. Ho gradito molto Samuele Bersani con Willie Peyote con un pezzo storico. I vecchietti di The voice senior con Gio Evan che facevano un classico del Karaoke, Anni degli 883, beh lì mi sono intenerito un po’ di più. Non mi è piaciuta Malika Ayane, secondo me Io con te non ci sto più è da rendere più travolgente. Bellissimo il rock dei Maneskin e Manuel Agnelli. Ti faccio notare he, mentre discutiamo di questo, siamo nel classico sanremese. Da queto punto di vista, in fondo, Sanremo assomiglia un po’ a quello degli altri anni. E poi ci sono i social che evidenziano subito le reazioni, è un dibattito permanente in cui non trovi uno che la pensi come un altro ed è comunque bello in questo modo.

I: grazie mille per aver viaggiato con noi e buon lavoro

D: grazie a voi

 

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