E’ uscito il 23 marzo Stranizza d’amuri, film che segna l’esordio da regista di Beppe Fiorello.
Ambientato tra Noto, Marzamemi, Ferla, Buscemi, Priolo e Pachino, il film è interpretato da Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto. Al loro fianco Fabrizia Sacchi e Simona Malato nei ruoli delle rispettive madri. Stranizza d’amuri è anche una canzone di Franco Battiato, il titolo del film è un omaggio al Maestro siciliano la cui musica è grande protagonista del film.
Il film è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia Catania.
Sicilia 1982. Mentre Le televisioni trasmettono i mondiali di calcio e gli italiani sperano nella coppa del mondo, due adolescenti sognano di vivere il loro amore senza paura. Gianni e Nino si incontrano per caso e poi si amano per scelta. Il loro amore sarà puro e sincero, ma non può sottrarsi al pregiudizio del paese che non comprende e non accetta. Il loro amore non sarà compreso nemmeno dalle rispettive famiglie, generando così un conflitto interno forte e doloroso. Stranizza d’amuri racconta il sogno di amarsi senza paura. Il film è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania.
A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato proprio con Beppe Fiorello.
Ida: buongiorno Beppe! Sappiamo che sei in viaggio
Beppe Fiorello: buongiorno! Siamo in viaggio, in giro per l’Italia. Oggi lasciamo una Catania bella, calda e ci dirigiamo a Palermo. Le sale erano piene di persone e ciò ci ha emozionato, soprattutto per il cinema. Vedere le sale cinematografiche che si fidano e affidano a dei film italiani, è stata una bellissima sensazione, quasi sembrava vivere in un altro tempo.
I: sappiamo come il cinema italiano post Covid abbia ricevuto una mazzata pazzesca
B: sta andando benissimo! I risultati sia numerici che qualitativi ci dicono che il cinema italiano sta andando benissimo. Le persone vogliono qualità e noi stiamo facendo il massimo per lavorare proprio su quest’ultima.
I: lo stiamo constatando e possiamo dire che anche il tuo film si aggiunge a questo filone di alta qualità. Ci hai abituati alla tua arte d’interpretazione ed invece questa volta passi alla regia di una storia molto toccante. Proviamo a raccontarla ai nostri ascoltatori?
B: poco distante da Catania, a Giarre, nel 1980 furono trovati due ragazzi uccisi abbracciati l’un l’altro. Fu un articolo commemorativo di qualche anno fa ad ispirarmi. Mi sono affidato alla mia idea, alla mia immaginazione per donare a quei due ragazzi, attraverso la nostra arte cinematografica, un pezzo di vita. Così è stato. È nato questo film, lungo, impegnativo e i risultati sono gratificanti, commoventi. Qualcuno mi ha anche scritto di quanto le persone in sala si emozionino o addirittura si abbraccino fra di loro.
I: sono le emozioni di cui abbiamo bisogno no? Soprattutto con una storia di estrema attualità
B: in realtà speravo di fare un film storico, che non suscitasse quell’indignazione che caratterizza i nostri giovani, soprattutto coloro che tutt’oggi ancora subiscono.
I: torniamo al tuo film, mi ha incuriosito la tua scelta di non essere presente tra gli attori e di esserne soltanto il regista.
B: non c’è mai stata esitazione a riguardo. Ho sempre avuto le idee chiare sin dall’inizio. Volevo stare dietro la camera da presa, accudire la storia e proteggere questi due ragazzi. È stato un percorso formativo che mi ha permesso di crescere e scoprire qualcosa del mio lavoro, un qualcosa in più, nonostante i miei 30 anni di carriera.
I: è arrivata la risposta a questa tua esigenza?
B: assolutamente, è stata un’esperienza bellissima e sono abbastanza certo che si ripeterà. Siamo molto felici del lavoro.
I: la Sicilia che hai raccontato nel film, una Sicilia aspra, addolorata quasi come la storia.
B: porto in scena una terra, una Sicilia che ho vissuto, che fa parte della mia memoria. Una terra oltre che aspra anche bella. Ci sono delle espressioni naturalistiche meravigliose nel film. È la natura che fa il suo corso e che tra l’altro mi ha permesso di scoprire nuovi siti come la Riserva Naturale dell’Aratro, nella provincia di Siracusa. Ho messo in scena la bellezza dei luoghi come Noto, Marzamemi, Pachino, Ferla. L’asprezza è più nei personaggi che nella geografia.
I: che meraviglia. Prima di lasciarti al tuo viaggio, è un omaggio anche a Franco Battiato?
B: sicuramente, ha prestato il titolo di un suo capolavoro “Stranizza d’amuri” che si sposava perfettamente a questa storia. Inoltre all’interno del film vi è un altro brano tratto dall’album “La voce del Padrone”. Ci sono anche altre collaborazioni e omaggi, Umberto Bindi, i Pooh e le musiche di Giovanni Caccamo e Leonardo Milani.
I: mica poco! Grazie mille per essere stato con noi Beppe, in bocca al lupo!
B: Grazie mille a voi, vi aspetto nelle sale!