Giannelli a KKI: “Il Ministro Valditara contesta la lettera della preside? La libertà d’espressione vale per tutti”

Botta e risposta tra il Ministro Valditara e il mondo della scuola dopo le polemiche seguite alla lettera pubblicata dalla preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze. La professoressa Savino ha scritto agli studenti del suo istituto per ricordare che “il fascismo è nato sul marciapiede e non da adunate di massa”. La lettera fa seguito agli scontri di natura politica tra gruppi di  ragazzi davanti a liceo Michelangiolo. Il Ministro non ha gradito la circolare, le sue parole hanno immediatamente innescato un acceso dibattito.

A Radio Kiss Kiss Italia ne abbiamo parlato con  il professor Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi

Ida: Professor Giannelli ben ritrovato, buongiorno!

Giannelli: buongiorno, buongiorno a lei e a tutti i radio ascoltatori!

I: Professor Giannelli, che cosa succede e cosa avrebbe fatto di male la preside del Leonardo Da Vinci per ricevere queste parole così dure da parte del ministro Valditara?

G: ovviamente i fatti accaduti sono da condannare senza se e senza ma e tra l’altro sono in corso indagini grazie alle quali i responsabili risponderanno delle loro azioni. La preside ha ritenuto di dover intervenire pubblicando una riflessione per i suoi alunni perché sicuramente nella sua scuola, essendo nei pressi dell’accaduto, la collettività scolastica è rimasta scossa, e di questo non ho dubbi. Le sue sono una serie di considerazioni in merito alla nascita del fascismo e naturalmente anche un invito alla non violenza.

I: Non è questo il compito della scuola, professore?

G: certamente. Io ritengo che la libertà d’espressione sia per tutti, anche per un preside il quale non dimentichiamo essere comunque un educatore. Temo che a volte si abbia l’idea di un preside relegato alle scartoffie ma non è così, il suo ruolo principale è pur sempre di rappresentare l’unità della scuola che dirige, di farsi sentire nei momenti importanti quale secondo me questo è stato. Il ministro chiaramente può altrettanto esprimersi liberamente a riguardo. Io  penso però che il comportamento della collega non sia censurabile o richiamabile ma che invece faccia parte di un quadro, una dialettica di un paese democratico, dove nonostante si verifichino questi episodi di tanto in tanto, la democrazia è salda e non di certo a rischio.

I: infatti, la lettera della professoressa, anche raccontata attraverso i media, non avrebbe dovuto suscitare una tale reazione, anzi al contrario sottolineare che nella scuola si parli di certi temi da cui i ragazzi dovrebbero imparare. Cosa pensa dunque delle parole del ministro “Se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure” cosa vuol dire questo?

G: io penso in realtà che non sia possibile prendere alcun provvedimento perché la condotta della preside era diretta agli alunni del suo liceo, non vedo quindi estremi per reazioni di tipo disciplinare. Non dubito che il ministro comprenda perfettamente e che non abbia intenzioni di far attivare nulla del genere che credo sarebbe fuori luogo.

I: ma professor Giannelli quest’episodio potrebbe innescare meccanismi di emulazione, un effetto domino nelle altre scuole? C’è un dibattito su quest’argomento? Che atmosfera c’è nelle scuole in questo momento?

G: guardi, quello che le posso dire dal mio punto di vista è che indubbiamente questi episodi si verificano di tanto in tanto. A me sembra che siamo molto lontani dai tragici fatti di qualche decennio fa, questo lo definirei un caso isolato, da condannare assolutamente ma non lo inserisco in una serie di episodi collegati tra di loro. Mi sento tranquillo sotto questo punto di vista, non vedo il clima di qualche tempo fa.

I: un’ultima considerazione e poi la lascio al suo lavoro, sono cambiati i tempi e forse i giovani hanno meno coinvolgimento nella politica attiva, lo si vede anche quando si va alle urne con un alto tasso di assenteismo, soprattutto giovanile.

G: questo è vero, il dibattitto vedo che c’è, naturalmente è cambiata la società con tutti i pro e contro della sua evoluzione, i ragazzi continuano a discutere attivamente.  La scuola, voglio ricordarlo sempre, è il luogo dove si impara a leggere e scrivere ma principalmente si impara a convivere civilmente con gli altri il che significa vivere con chi la pensa diversamente attraverso le parole, il resto viene dopo.

I: assolutamente sì, dal confronto critico sappiamo possono nascere delle idee interessanti ed è questo che bisogna sottolineare come ha fatto benissimo lei. La ringraziamo professor Giannelli per essere stato a bordo con noi questa mattina. Buon lavoro e buon fine settimana!

G: Grazie a voi, buona lavoro anche a lei ed un saluto a tutti i radioascoltatori 

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