Questo libro è la storia di una lunga amicizia nata nel 1986 quando, ai mondiali di calcio del Messico, Diego Maradona guidò una nazionale argentina tutto sommato modesta alla vittoria. Un’amicizia che si consolidò l’anno successivo – quando il Napoli vinse il primo scudetto della sua storia – e che divenne ancor più bella e profonda quando lo stress, alcune dipendenze, ma anche il suo carattere ribelle e refrattario a qualunque regola o convenzione, contribuirono a spingere più volte Maradona sull’orlo del baratro.
Questo è il resoconto fedele di quel legame, che Gianni Minà – da grande giornalista sorretto da un’empatia e indipendenza di giudizio che dovrebbero fare scuola – ci racconta attraverso gli articoli più belli che gli ha dedicato nel corso degli anni e tre memorabili incontri-intervista, durante i quali Diego si è messo a nudo, raccontando le proprie debolezze e la propria visione del calcio e della politica, sempre ammesso che le due sfere siano davvero separabili.
Minà ci regala il ritratto del più grande calciatore di tutti i tempi ma soprattutto di un uomo complesso, contraddittorio, onesto fino alla brutalità.
Gianni Minà è giornalista, documentarista, scrittore, e uno dei volti e delle voci più noti e amati della nostra televisione. Lunghissimo l’elenco dei libri pubblicati, dei documentari girati, delle testate e delle trasmissioni a cui ha collaborato e che ha diretto o creato, da L’altra domenica a Blitz. Tra tanti riconoscimenti, ha vinto nel 2007 il premio Kamera al Festival Internazionale di Berlino.