Sanremo 2024, Geolier a KKI:” io guardo chi mi ama, chi dice cose buone…guardare le cose belle ti carica”.

Geolier, pseudonimo di Emanuele Palumbo, nato a Napoli, nel quartiere di Secondigliano. Il suo nome d’arte deriva dalla parola francese “geolier” che significa sia secondino e sia un modo per indicare gli abitanti di Secondigliano, un argomento affrontato e scherzato con lo stesso cantante nell’intervista.

Dal suo debutto ad oggi ha collaborato con altri artisti, in particolare con Luchè, Gigi D’Alessio e Guè. Infatti come abbiamo visto lo hanno affiancato nella serata delle cover.

Concorrente della 74ª edizione del festival di Sanremo, ha come obiettivo quello di portare Napoli e il napoletano a Sanremo. Ha deciso di portare sul palco un brano intitolato “I p’ me, tu p’ te”, che parla di una coppia che si ama molto e che riescono a capire di essere destinati a stare insieme.

Un ragazzo molto umile, che non dimentica le sue origini e il percorso che hanno fatto precedentemente artisti, che, come lui hanno cercato di abbattere la barriera linguistica “Io mi sono trovato fortunato, perché il lavoro sporco già l’avevano fatto. Mi sono trovato al punto giusto, dove c’era solo un sol mattoncino piccolo piccolo da buttare con il piede e passare. Il grosso l’hanno fatto Gigi D’Alessio, Pino Daniele all’epoca”.

Alla domanda come risponderebbe alle critiche, la sua risposta è “non me ne frega della classifica, io ho fatto quello che volevo fare”. Questo e molto altro nell’intervista…

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