L’artista e il signore di Urbino

Una corte immersa nell’arte. Un assassino da smascherare. Una donna pronta a dipingere il volto della verità.

«Il personaggio di Lavinia è cesellato con maestria e ricco di sfaccettature; una ragazza che non accetta la condizione per lei già decisa, corre dei rischi, è audace ma arguta, piena di sentimenti e coraggio.» – Annalisa Stancanelli, La Sicilia

«C’è chi ci mette anni, lustri, decenni a trovare la vena aurea della (propria) scrittura. E c’è chi, come Chiara Montani, la trova immediatamente.» – Marco Enrico Giacomelli, Artribune

«Chiara Montani dimostra di conoscere il mestiere di come scrivere una buona storia.» – Marcello Simoni , TTL – La Stampa
Lavinia si stringe nel mantello mentre il vento gelido s’insinua nella carrozza. Sta andando a Urbino. Quando arriva, scorge una figura che le toglie il respiro: è Piero della Francesca. Il suo cuore salta un battito. In passato hanno condiviso qualcosa di incredibile e segreto. Piero è stato chiamato a Urbino perché la città vuole diventare un punto di riferimento per l’arte e la cultura: il castello di Federico da Montefeltro è un continuo viavai di artisti. Anche Lavinia è una pittrice, ma non può dirlo a nessuno, perché è un mestiere che non si addice a una donna. Eppure, dietro all’atmosfera vibrante che anima la città, c’è qualcosa di oscuro. Bastiano del Colle, medico di corte, è morto in circostanze poco chiare. Nelle mani stringe un componimento inquietante, firmato Nemesis, la dea della vendetta. La poesia accusa il conte di Urbino di crimini atroci e si chiude con la promessa di altre tre rivelazioni sconvolgenti. Lavinia lo sente: qualcosa di terribile sta per accadere. Quando poi scopre che Piero è coinvolto nel mistero della morte di Bastiano, capisce di non potersi tirare indietro. Deve aiutarlo a risolvere il caso. Chiara Montani ha il dono di trascinare il lettore nelle atmosfere che racconta. Questa volta ci porta nel cuore della Urbino rinascimentale, in cui arte e potere convivono in precario equilibrio. Tornano due personaggi che hanno fatto emozionare tutti: Lavinia Alinari e Piero della Francesca. Ancora una volta, l’autrice ci regala una storia coinvolgente, che fonde mistero e sentimenti proibiti, in un affresco minuzioso di un’epoca che non smette di affascinare.

Chiara Montani, architetto di formazione, ha lavorato nel campo del design, della grafica e dell’arte, esplorando varie tecniche e materiali, e partecipando a esposizioni in Italia e all’estero. Specializzata in arteterapia, conduce da anni atelier sulle potenzialità terapeutiche del processo creativo. Tra le sue pubblicazioni Il mistero della pittrice ribelle (Garzanti 2021).

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